Consulenti e commercialisti, insieme nell’arena

I commercialisti entrano nella mischia della consulenza finanziaria indipendente, ed è un ingresso che giocoforza porterà dei cambiamenti. In questo articolo di Luca Mainò (nella foto), vice presidente di AssoSCF, membro del board di Nafop e fondatore di Consultique, si spiega perché la professione di commercialista è compatibile con l’iscrizione all’Albo Ocf nell’elenco dei consulenti autonomi e quali opportunità schiude all’orizzonte.

Articolo a cura di Luca Mainò

La sezione del nuovo Albo gestito da OCF (Organismo Consulenti Finanziari), dedicata ai Consulenti Autonomi, delinea una professione a carattere intellettuale e non commerciale che fa venir meno ogni contrasto con la professione del commercialista.

Le due professioni sono compatibili: un Commercialista può essere iscritto ad entrambi gli Albi.

Una vera e propria svolta per tutti i professionisti che fino allo scorso anno si scontravano con il tema dell’incompatibilità tra la propria professione, di commercialista, e la promozione finanziaria che per legge sono, appunto, incompatibili.

Finalmente oggi la consulenza finanziaria non è più esclusiva di chi già appartiene al settore ed opera per le banche o all’interno di reti distributive, ma si è aperto un nuovo scenario in cui il servizio, in particolare caratterizzato dall’indipendenza soggettiva di chi lo presta, può essere offerto da soggetti diversi dagli intermediari finanziari.

Il moderno Studio professionale, che oggi ha la necessità di concentrarsi su aree a maggior valore aggiunto e sviluppare nuove competenze specifiche, si trova in una situazione privilegiata per poter offrire servizi innovativi, in quanto:

  • conosce la situazione economico-patrimoniale dei clienti
  • cura già gli interessi di privati e imprese sensibili a tematiche finanziarie e patrimoniali
  • ha competenze in campo fiscale, utili al processo di pianificazione finanziaria e passaggio generazionale
  • gode della fiducia dei clienti abituati a remunerarne i servizi tramite un onorario ben definito.

L’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili di Torino (presidente Luca Asvisio) ha dato vita ad una pubblicazione sulla consulenza finanziaria indipendente a cura di Luca Rizzi, Andrea Arcidiacono, Federico Lozzi, Umberto Terzuolo, Giacomo Cavallo, Alessandro Verilio, Franco Pala, Simone Nepote, Marcello Resca e Umberto Bono (per avere il testo scrivetemi su Linkedin in privato oppure a [email protected]).

L’esperienza che abbiamo maturato in vent’anni di attività sul campo con le nostre associazioni di categoria NAFOP ed AssoSCF (con una divisione dedicata proprio ai Commercialisti) e come Advisor indipendenti per famiglie, aziende ed istituzionali con Consultique, ci insegna che inserire la consulenza finanziaria indipendente tra i servizi classici dello Studio consente di espandere le opportunità di business completando la gamma dei servizi.

Questo consente anche di garantire al cliente una professionalità completa ed esaustiva, in grado di rispondere a tutte le sue esigenze economiche, fiscali e finanziarie, assicurative e previdenziali, contribuendo a creare un vantaggio competitivo nei confronti dei colleghi meno portati all’innovazione.

Anche il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha recentemente pubblicato un lavoro sul tema, a cura di Maurizio Grosso, Lorenzo Sirch, Nicola Benini, Giacomo Cavallo, Alessandro Giacomelli, Marco Izzo, Andrea Arcidiacono, Luca Rizzi, Roberto De Luca, Nicola Lucido (per avere il testo scrivetemi su Linkedin in privato oppure via mail).

Ci sono diverse modalità per uno studio professionale di Commercialisti per annoverare la consulenza finanziaria indipendente tra i servizi dello studio:

  1. Acquisizione delle competenze necessarie a superare la prova valutativa per l’iscrizione all’Albo e per esercitare la professione: il commercialista, che arriva da una laurea in economia con formazione in materie contabili e fiscali, può specializzarsi in campo finanziario;
  2. Formazione all’interno dello Studio di un giovane neo-iscritto all’Ordine dei commercialisti, che invece di avviarsi verso l’attività tradizionale si dedica alla nuova professione;
  3. Collaborazione con una SCF o un Consulente indipendente per portare la consulenza all’interno dello Studio professionale e creare una realtà multidisciplinare in grado di coprire completamente le esigenze della clientela in riferimento a tutte le tematiche legate al patrimonio.

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