Le reti alla prova, il consolidamento dei fee only

Qui la prima puntata dell’approfondimento Le reti alla prova, vigilanza senza freni.

Qui la seconda puntata dell’approfondimento Le reti alla prova, un mondo più giovane.

Qui la terza puntata dell’approfondimento Le reti alla prova, ingressi in pandemia

Il 2020 è stato un anno che sicuramente ha messo alla prova la totalità delle professioni. Il micro-mondo della consulenza finanziaria ha vissuto questo periodo in maniera esemplare, caricando sulle proprie spalle l’onere della difesa dei risparmi degli italiani. I risultati sorprendenti della raccolta sono lì a dimostrarlo, con gli afflussi che sono cresciuti in doppia cifra rispetto al 2019. Appurata quindi la bontà del lavoro espresso dai professionisti dell’advisory, BLUERATING ha deciso di andare a fondo nell’analisi di quello che è stato un anno eccezionale, nel significato letterale del termine, utilizzando gli spunti offerti dall’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari. E le sorprese, ancora una volta, di certo non mancano. Iniziamo con il tema della vigilanza.

Dopo avere analizzato il settore delle banche-reti, rappresentato dall’attività dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede, chiudiamo la nostra analisi con un focus sul mondo fee only. Ebbene, dopo la naturale ascesa dirompente delle iscrizioni nel primo anno di istituzionalizzazione, il settore sembra avere raggiunto una certa stabilità di consistenza, specie in riferimento alla diminuzione delle nuove entrate negli ultimi mesi del 2020. La fotografia attuale del sistema mostra 351 professionisti, suddivisi in 308 autonomi e 43 società di consulenza finanziaria. Piccola nota di colore, che chiude il cerchio della nostra analisi: il 2020 ha visto il primo caso di radiazione nel mondo fee only da parte di Ocf che ha inflitto il sopracitato provvedimento alla Global Wealth Advisory Scf.

 

 

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