Amministrativi delle Asl, insegnanti e magistrati tutti in coda sulla corsia prioritaria per il vaccino anti covid. Ma non c’è l’ombra di consulenti finanziari e bancari, che pure da febbraio 2020 sono in prima linea per assicurare un servizio da molti ritenuto essenziale. Lo ha denunciato con un post su LinkedIn un consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede per un noto gruppo bancario: “Decine e decine di colleghi si ammalano di Covid, alcuni anche in modo grave, e tutte le filiali sono sempre aperte da un anno mentre l’intera umanità ha trasferito da remoto la propria operatività quasi integralmente”, è l’attacco del suo sfogo, “Nessuno, però, si pone il problema di vaccinarci presto in quanto categoria prioritaria, di servizio essenziale, come e più di tante altre che ci passano davanti senza alcuna ragione”. “Siamo considerati gli ultimi”, ha rincarato la dose il professionista, “inutili, privilegiati, fannulloni e farabutti ma dal 20 febbraio 2020 non solo abbiamo assicurato sempre il servizio senza mai abbassare le saracinesche ma abbiamo anche dato una mano fondamentale a contenere il disastro economico di questo Paese, tra prestiti a tempi di record, moratorie e supporto ai milioni di risparmiatori”.
Il professionista ha proseguito ricordando gli sforzi di molti colleghi per assicurare erogazione di prestiti, moratorie e risposte rapide a tutte quelle persone prese dalle ristrettezze del Covid. Il consulente sottolinea di non aver ma ricevuto “un grazie da nessuno”. E ora non riesce a digerire “la guerra dei poveri con i pochi vaccini che ci sono e stanno arrivando ci arrivano e ci arriveranno mentre ci passano davanti nel silenzio generale gli amministrativi delle Asl, amministrativi vari, le forze dell’ordine, gli insegnanti, e adesso anche i magistrati, gli avvocati più varie ed eventuali. Qualcuno si faccia carico di questa battaglia”.