Vaccini, tutti ne vogliono un po’: anche consulenti e bancari

I vaccini scarseggiano, ma tutti ne vogliono un po’.

L’agitazione dilaga, specialmente dopo la notizia che anche Johnson&Johnson ha comunicato all’Unione Europea di avere problemi di approvvigionamento.  I piani per fornire 55 milioni di dosi del suo prodotto nel secondo trimestre dell’anno si complicano, così come si fa più difficile la campagna vaccinale porta avanti dalla “cabina di regia”.

In attesa delle decisioni del Cts per nuove restrizioni sul Dpcm dello scorso 6 marzo, le organizzazioni di categoria si prodigano per non far passare in sordina l’importanza del lavoro consulenziale e bancario nell’ottica di vaccinazione delle categorie lavorative a rischio.

Per questo ABI e Organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin hanno oggi inviato una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro della Salute, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Governatore della Banca d’Italia e al Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19, col fine di sollecitare particolare attenzione – “ferma naturalmente la priorità per le persone più fragili e quelle impegnate in prima linea nella lotta contro la pandemia” si legge nell’articolo del FISAC – sia tenuto in particolare considerazione il personale impegnato nell’erogazione dei servizi bancari, in quanto inclusi tra quelli pubblici essenziali ai sensi della legge n. 146 del 1990.

L’argomentazione forte del sindacato è che i Dpcm in un anno di pandemia hanno sempre previsto che i servizi bancari, finanziari e assicurativi, fossero garantitit. Stando a ciò, la categoria chiede a gran voce di essere protetta nella sua attività lavorativa giornaliera. Ma la riflessione va allargata dalla mera lamentela di categoia.

La speranza è che tra i piani del CTS si faccia più pressante la presa di coscienza che all’obbligo di mantenere produttiva un’attiva lavorativa con la propria presenza – e dunque mettendo a rischio la propria incolumità – sia sempre corriposto l’impegno e l’attenzione dovuta.

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