Reti, sfida all’ultimo cliente

Il 2020 è stato più volte celebrato come l’ennesima prova di forza del sistema italiano delle banche-reti. Senza ritornare sulla bontà dei dati collettivi di raccolta in un anno caratterizzato dalle ben note difficoltà legate all’emergenza pandemica, focalizziamo l’analisi sui singoli elementi di un racconto di successo che tutti hanno potuto apprezzare. Se è vero che la resa finale dello stesso è stata memorabile, non tutti i protagonisti hanno contribuito in ugual maniera all’eccellente risultato ottenuto; scopriamo insieme i primatisti nell’ambito della raccolta totale, di quella pro capite e della crescita o decrescita della propria rete di consulenti finanziari.

A livello complessivo, dati Assoreti alla mano, nel 2020 gli afflussi maggiori (oltre 11,6 miliardi di euro) sono quelli del gruppo Fideuram ISPB (senza considerare IWBank, presente da agosto, ai fini di rendere omogenei i dati correnti con quelli del 2019, n.d.r.), che conquista lo scettro di migliore performer sia sul fronte del gestito (oltre 5,8 miliardi) che su quello dell’amministrato (anche qui oltre 5,8 miliardi), bissando così la supremazia dimostrata nel 2019. Osservando invece l’incremento percentuale della raccolta netta dal 2019 al 2020, non può non saltare all’occhio il mastodontico +2.742% di Banca Widiba, passata dagli oltre 24 milioni di euro del 2019 agli oltre 683 milioni del 2020. Una crescita imponente, ma che non deve sorprendere nella sostanza; sebbene il risultato sia encomiabile, questo è influenzato in maniera decisiva dalle uscite nell’ambito del gestito nel 2019, elemento che ha inciso sul valore “ridotto” della raccolta e conseguentemente sul confronto con il dato del 2020. Tra le reti con un maggiore numero di consulenti (dalle 1.000 unità in su) spicca la crescita della raccolta netta di Banca Mediolanum (+93%), realizzata però con una prevalenza di amministrato.

Se sul fronte della raccolta netta totale non c’è stata sfida, con gli apporti del gruppo Fideuram ISPB che hanno sovrastato quelli tutte le altre realtà del mercato, il discorso cambia se andiamo a rapportare gli afflussi alla consistenza della rete che gli ha ottenuti. Da questo punto di vista a spiccare è la performance di FinecoBank. La squadra guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Alessandro Foti ha saputo offrire nel 2020 una dote di oltre 3 milioni di euro per consulente. Seguono i consulenti finanziari di Banca Generali con 2,8 milioni di euro e quelli di CheBanca! con 2,7 milioni, con questi ultimi cedono quindi lo scettro di primatisti ottenuto nel 2019. Osservando l’incremento o il decremento del pro capite tra il 2020 e il 2019 a dominare è di nuovo Banca Widiba, mentre tra i big (reti con oltre 1.000 professionisti, n.d.r.) prevale ancora Banca Mediolanum con un netto +94%.

 

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