Credit Suisse, il caso Greensill innesca un terremoto nell’asset management

Il caso Greensill sprigiona i suoi effetti su Credit Suisse. Come si apprende dall’Ansa, il fallimento della società finanziaria britannica, che è all’origine di un’inchiesta da parte della Finma, l’ente di sorveglianza dei mercati elvetici, ha convinto l’istituto a riorganizzare le attività di Asset Management e a nominare un nuovo responsabile che sarà Ulrich Koerner. Ma le novità non si fermano qui: come spiega la società in un comunicato, il settore di Am del Credit Suisse verrà separato dalla gestione patrimoniale internazionale, con la creazione di una nuova divisione, la cui direzione sarà affidata appunto a Koerner, il quale assumerà l’incarico il primo di aprile.

Koerner ha fatto parte della sua carriera nel Credit Suisse per poi passare nel 2009 alla concorrente Ubs. Eric Varvel, attuale direttore globale della gestione di asset, lavorerà con Koerner per alcuni mesi per poi passare ad altre funzioni nel gruppo.

Il Credit Suisse è sotto osservazione da parte delle autorità dopo che la società finanziaria britannica Greensill, specializzata in prestiti a breve termine alle imprese, ha presentato la dichiarazione di insolvenza a inizio marzo. Già lo scorso primo marzo il CS aveva sospeso il trading e le sottoscrizioni di 4 fondi legati a Greensill. Nella relazione annuale sul 2020, la banca ha sottolineato che la sua priorità è far recuperare i fondi agli investitori e indica di avere già rimborsato quasi 3,1 miliardi di dollari dei circa 10 miliardi investiti nei prodotti di Greensill. Tre manager del settore asset management, tra cui il responsabile Emea, hanno lasciato le loro funzioni per la vicenda.

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