IWBank: con Fideuram meno consulenti e raccolta in discesa

Dopo il successo dell’opas da parte di Intesa Sanpaolo sul gruppo Ubi Banca, dallo scorso agosto 2020 Assoreti ha inserito IWBank come facente parte del gruppo Fideuram ISPB.  Alcuni mesi di appartenenza che permettono di tirare un primo bilancio sull’impatto di breve termine dell’operazione sul fronte dei consulenti finanziari.

Iniziando dal 2020 e sommando i dati di raccolta di agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2020, IWBank mostra circa 25 milioni di euro di deflussi, quando nel medesimo periodo del 2019 ci trovavamo di fronte a oltre 255 milioni di apporti. Un dato in calo sensibile che potrebbe essere interpretato qualitativamente alle luce dinamiche che emergono sul piano dell’organico dei consulenti finanziari: i professionisti in forza alla squadra del direttore generale Dario di Muro sono passati dalle 719 unità di fine luglio 2020 alle 698 unità del dicembre 2020.

Spostandoci sul 2021 c’è però un elemento che potrebbe fare presagire un ritorno “alla normalità” dopo un inevitabile periodo di assestamento: nonostante una ulteriore decrescita dell’organico a quota 692 unità, osservando gli ultimi dati di raccolta disponibili (gennaio n.d.r) IWBank è riuscita a portare a casa oltre 55,8 milioni di apporti, cifra superiore rispetto agli oltre 45,8 del gennaio 2020. Se sono rose, verrebbe da dire, fioriranno; chissà che l’uscita dei dati di febbraio non possa quindi mostrare i primi petali di un bocciolo che in casa Fideuram tutti si aspettano di rivedere.

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