Banca Generali, il faro della sostenibilità

Banca Generali spinge sull’acceleratore della sostenibilità mettendola al centro del proprio motore di sviluppo. Oltre all’offerta per la clientela di soluzioni Esg nei portafogli, la Banca guidata dall’Ad Gian Maria Mossa sta infatti sviluppando una matrice che pone la sostenibilità all’interno di ogni ambito della vita aziendale. Di questo e molto altro, Bluerating ha parlato insieme a chi all’interno di Banca Generali guida il progetto sostenibilità: il General Counsel Carmelo Reale.

Avvocato Reale, voi siete tra le prime istituzioni finanziarie in Italia ad esservi dotate di una matrice di sostenibilità. Come la avete costruita? E quanto è centrale nella guida del vostro business?

Il processo di costruzione della matrice è stato complesso ed è partito dall’analisi di tutti i desiderata degli stakeholders di Banca Generali, sia quelli interni che quelli esterni. Abbiamo iniziato da un benchmarking e una analisi semantica rispetto alle principali problematiche normative. Da qui siamo andati a calarci nel contesto di Banca Generali anche attraverso il coinvolgimento di 30 colleghi di differente età e con differente ruolo all’interno della Banca ed una survey tra tutti i dipendenti. Gli esiti sono stati analizzati attentamente dai nostri comitati interni e dal Comitato Nomine e Sostenibilità. Oggi la matrice di materialità è alla base della nostra operatività quotidiana ed è una matrice molto aderente alla mission di Banca Generali. Noi la consideriamo rispetto alle iniziative in atto, ma anche come bussola per le iniziative future. D’altra parte si tratta di una matrice in costante aggiornamento, che già oggi contiene indicazioni ben precise in termini di privacy, cybersecurity e ambiente: tutti temi su cui la pandemia ci sta costringendo a riflettere.

Quali sono gli obiettivi concreti che vi siete posti?

Stiamo lavorando in sinergia con la nostra Capogruppo per sviluppare programmi di riduzione della Co2 in tutte le nostre sedi e per ridurre gli impatti sull’ambiente del nostro lavoro. Inoltre abbiamo legato sempre più la remunerazione del nostro top management agli obiettivi di sostenibilità della Banca che, non a caso, sono anche al centro del nostro piano industriale triennale. Il tutto ovviamente si somma agli aspetti più prettamente commerciali, dove vantiamo una piattaforma di consulenza Esg che non ha eguali sul mercato e che consente ai nostri bankers di associare gli obiettivi di investimento dei clienti a uno o più dei 17 SDGs dell’Agenda Onu 2030. Si tratta di un approccio che non sta passando inosservato, come conferma il fatto che una istituzione di prestigio come Standard Ethics ci abbia assegnato il titolo di “Best in Esg” tra le banche italiane.

Oggi tante società si mettono il cappello Esg, non teme il rischio greenwashing? Come distinguere la portata delle azioni..

Dobbiamo dircelo chiaramente, con una visione non di dettaglio, il rischio greenwashing c’è. Oggi paradossalmente è la regolamentazione che ti fa apparire simili ad altri players. Prima la sostenibilità era un fattore differenziante, oggi invece diventa un fattore comune. Ciò nonostante, attraverso una visione più analitica, è chiaro che le iniziative che Banca Generali sta ponendo in essere sono ovviamente differenti e più pervasive di molti altri competitors.

Per fare alcuni esempi: i nostri clienti, attraverso una piattaforma dedicata, scelgono gli SDGs dell’Agenda Onu 2030 su cui investire e noi attraverso i bankers suggeriamo gli strumenti migliori. In questo modo chi vuole fare un investimento sostenibile ha anche una trasparente visione di come i suoi fondi sono investiti e non solo del loro rendimento.

Un altro elemento differenziante sono poi i partners. Attraverso una partnership con MainStreet noi non ci fermiamo ad analizzare solo il rating degli assets sottostanti i nostri prodotti ma verifichiamo anche tutte le strategie che lo stesso fondo pone in essere in tema sostenibilità.

Da ultimo, tutti i nostri prodotti devono adesso rispettare delle politiche di investimento sostenibile che non includono assets non in linea con le raccomandazioni internazionali e con le best practices adottate dalle più importanti banche al mondo. Moltissimi nostri prodotti hanno già delle strategie ESG ed auspichiamo a brevissimo di avere alcuni fondi e gestioni con target ESG. In aggiunta, le nostre iniziative interne in materia di D&I o di protezione e formazione dei dipendenti e della rete sono tra le migliori d’Italia se non del perimetro internazionale.  C’è ancora tanto da fare ma siamo convinti che sia questo il modo concreto e corretto di fare sostenibilità per una Banca private come la nostra.

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