Il consulente ex cestista e la storia di una truffa internazionale
Avevano architettato uno schema Ponzi, secondo il quale le vittime versavano il proprio denaro per attività d’investimento prospettate ad alto rendimento che in realtà non esistevano affatto. È questo, in sintesi, il sistema truffaldino che avrebbero messo in piedi un ex giocatore di basket di serie A diventato consulente finanziario (radiato da Ocf nel 2018), insieme ad altre sette persone. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, edizione di Ancona, nella rete erano caduti in una decina tra imprenditori, dipendenti e liberi professionisti. Il gruppo era riuscito a ottenere dalle vittime oltre 200mila euro attraverso uno schema che si articolava su diverse società con sedi in Italia, Austria, Cipro, Lussemburgo, Svizzera e Gran Bretagna. Tutto funzionava alla perfezione fino a quando non è intervenuta la Guardia di Finanza di Ancona, coordinata dalla Procura, che è riuscita a ricostruire la presunta truffa e a bloccare il tutto.
La mente di tutto – come riporta Il Resto del Carlino – sarebbe stato appunto un consulente finanziario di Bergamo, di 54 anni, ex giocatore professionista della serie A di basket. L’esca per attrarre le vittime era un classico schema Ponzi, tecnica secondo la quale si promettono ingenti guadagni alle vittime che versano soldi a titolo di investimento a patto che queste reclutino nuovi “clienti”, che poi inevitabilmente si trasformeranno in vittime a loro volta. Ciò che fa funzionare la macchina è che i primi soggetti coinvolti ottengano veramente alti ritorni economici a breve termine, questo però funziona finché regge la capacità di trovare clienti disposti a pagare le nuove quote.
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