Fineco, si apre l’epoca del risparmio digitale

Il digitale e la pandemia hanno fatto scoprire un nuovo mondo all’investitore italiano. Ne è convinto Paolo Di Grazia, vice direttore generale di FinecoBank intervistato sulle pagine dell’Economia del Corriere della Sera. Secondo il manager, infatti, “Negli ultimi 12 mesi c’è stato un incremento della cultura finanziaria della nostra clientela. È cambiata la consapevolezza: la clientela ha scoperto che c’è un modo di investire nel lungo periodo con ritorni interessanti e un rischio bilanciato”.

I clienti, si legge nell’intervista, avrebbero sviluppato una minor propensione al rischio nel breve. E, anzi, c’è un atteggiamento prudente da parte della clientela, più orientata a guardare all’obiettivo lontano. In molti, dice Di Grazia, hanno scelto la cosiddetta strategia del decumulo, con l’entrata sui mercati in maniera graduale e piani anche a cinque anni.

Poi c’è un altro aspetto: in pandemia è aumentata la domanda di servizi digitali, dai pagamenti agli investimenti. Un fatto che ha favorito istituti come Fineco, nativi digitali, e ampliato le difficoltà del sistema bancario tradizionale che fatica a tenere il passo di queste realtà. L’istituto guidato da Alessandro Foti, infatti, ha beneficiato del periodo con un aumento della raccolta netta da 9 miliardi di euro. “È la prova di quante persone cercavano una piattaforma con cui investire”, è convinto Di Grazia.

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