Consulenti, il futuro passa dall’empatia e dallo storytelling

La consulenza finanziaria cambia e con essa il modo di essere advisor, oggi sempre più chiamati a costruire il portafoglio nel migliore nei modi ma anche a saper coinvolgere, raccontare e a comprendere i reali bisogni del cliente. Questo è il quadro che emerge da un’indagine Eumetra, riportata su Plus 24 del 10 aprile, che ha interessato un campione composto da 803 investitori e 301 consulenti.

Daniela Russo ha interpellato Giuliano D’Acunti, country head Italy di Invesco per commentare i dati della ricerca. “Gli investitori”, ha detto il gestore, “hanno aumentato l’apertura a valutare”, in alternativa alla liquidità, “soluzioni d’investimento ma, data la maggiore consapevolezza e preparazione, gli investitori ricercano motivazioni capaci di andare oltre a quelle tecnico finanziarie”, per questo diventa fondamentale per i consulenti avere una buona abilità nello story telling. Per farlo, il mezzo principale è necessaria una maggiore formazione e buoni mezzi tecnologici a supporto.

Pensando al proprio futuro, infatti, il consulente si vede aggiornato (per il 60% dei rispondenti al sondaggio) e con migliori tecnologie di relazione (56%). E per il 57% del campione il consulente dovrà lavorare per diventare più bravo e più capace nell’interpretare i bisogni del cliente. Insomma, i consulenti sono consapevoli di dover mixare le loro molteplici competenze, al cospetto di un cliente che sarà sempre più consapevole e competente, per questo avrà bisogno di un professionista sempre più preparato.

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