Banca Mediolanum, Doris a raffica su Pir e Mediobanca

A oggi i Piani individuali di risparmio sono “Una grande occasione sprecata, soprattutto perché per tutto il 2019 sono stati bloccati, e a quel punto era difficile farli ripartire”. Torna all’attacco Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, sul tema dei Pir, per il quale l’istituto di Basiglio si era speso moltissimo. “Molti investitori non volevano rischiare di usarli”, prosegue dalle colonne di MF intervistato da Marco Capponi, “perché consideravano il mercato italiano e la sua economia deboli. Ora che il rimbalzo è in atto ci si rende conte che è stata persa un’opportunità”.

Il gruppo intende continuare a puntare sui Pir, anche in virtù della proposta di legge firmata da Sestino Giacomoni che propone di aggiungere vantaggi fiscali (leggi qui). “A brevissimo entreremo anche nei Pir alternativi”, ha aggiunto ancora Doris. 

L’ad di Mediolanum si è soffermato sull’ottimo momento della banca, che a marzo ha raccolto 885 milioni di euro grazie alla sua rete di family banker. Rete che nei primi tre mesi del 2021 ha reclutato 90 nuovi professionisti, tantissimi in confronto ai 127 inseriti nel 2020.

E infine è stato interpellato, siccome Banca Mediolanum è azionista di Mediobanca, sulla scalata attualmente in atto dall’imprenditore Leonardo Del Vecchio: “Noi abbiamo la nostra partecipazione (3,28%, ndr) e siamo soddisfatti di come la banca è gestita. Finché le cose saranno così non abbiamo problemi”, ha dichiarato, “se gli azionisti dovessero decidere che cambia la strategia decideremo se la direzioni ci piace e se resteremo dentro o no”.

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