«Bene il primo capitolo dell’armonizzazione dei trattamenti, si sono mantenuti tutti i trattamenti in essere e valorizzate le migliori esperienze dei due gruppi nell’esclusivo interesse dei lavoratori, siamo fiduciosi nel prosieguo del confronto» commenta il segretario nazionale Fabi e coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo, Giuseppe Milazzo.
«Abbiamo raggiunto un risultato importante per tutti i colleghi sia ex Ubi sia Isp. Abbiamo scongiurato il pericoloso ricorso all’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile che avrebbe comportato la perdita di tante conquiste storiche fatte nel tempo. Lavoreremo ora da subito per un nuovo accordo sulle politiche commerciali, con caratteristiche di esigibilità per dare un freno alle pressioni indebite che tutti i giorni i colleghi sono costretti a subire. Entro fine anno lavoreremo sul nuovo contratto integrativo per tutti gli 80.000 colleghi del nuovo gruppo Isp. Un pensiero va a tutti i colleghi che in questi giorni sono impegnati nella delicatissima e non certo facile fase di integrazione e migrazione informatica. Con questo accordo sindacale abbiamo fatto il massimo per dare loro tutele e per mettere le basi per un futuro contrattuale ancora migliore» osserva il coordinatore Fabi Ubi in Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio.