Risparmiatori, il Senato vuole tagliare i tempi per i rimborsi

Nell’esame al Senato entrano in discussione, nell’ambito del Decreto sostegni, gli indennizzi per i risparmiatori che si sono visti i propri risparmi bruciati dai crack bancari.

La proposta, portata avanti dalla Lega nel 2018, potrebbe trovare finalmente concretezza anche alla luce della spinta del sottosegretario all’Economia Claudio Dugon. L’emendamento in esame tenterà di accorciare i tempi di arrivo dei fondi (già lunghi, visti i due anni appena passati). Velocizzare significa creare e mettere in gioco nuove commissioni che ne gestiscano il lavoro.

La commissione tecnica infatti dovrà creare ben 5 sottocommissioni per il 2021 e altrettante per il 2022, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.
Obiettivo dichiarato: chiudere le 125mila pratiche entro l’estate degli indennizzi forfait, in quanto titolari di un reddito IRPEF di 35mila euro o un patrimonio di titoli e azioni fino a 100mila euro. Per i restanti richiedenti ci sarà bisogno di maggior tempo per l’analisi.

Lo scenario è quello di un dialogo. Da una parte la Superanagrafe dei conti correnti della Consap  fornirà tutte le informazioni sul richiedente, la commissione Tecnica sarà tenuta a dare un vero e proprio via libera e valuterà l’inserimento del profilo nei margini consentiti. Se le informazioni non fossero corrispondenti, scatterebbe la fase 2: i dati sarebbero forniti all’Agenzia dell’Entrate per eventuali controlli.

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