Alla vigilia dell’assemblea dei soci di Banca Profilo arriva una pessima notizia per gli azionisti dell’istituto controllato tramite Arepo BP dal fondo Sator di Matteo Arpe (nella foto). Stasera, infatti, è saltata la lunga trattativa di vendita con Banor Sim guidata da Massimo Cagliero, che aveva offerto 160 milioni di euro in contanti senza però includere Tinaba, la app bancaria lanciata da Arpe che ha accumulato perdite per quasi 30 milioni. Le grane per Arpe e Banca Profilo giungono anche dalle recenti dimissioni del consigliere Rosa Cipriotti per differenze di vedute sulla corporate governance della banca, esprimendo inoltre critiche relative ai flussi informativi su operazioni con parti correlate e al processo di valutazione dell’indipendenza degli amministratori (vedi notizia).
Banca Profilo è stata messa ufficialmente sul mercato lo scorso anno, finendo subito nei radar di diversi investitori. Tra questi spiccava Finint Banca, intenzionata ad assorbire Profilo con un’offerta mista contanti-carta e mettendo sul tavolo un’ipotesi di fusione. Ma l’esclusiva è stata concessa a Banor Sim, la cui offerta vincolante però è stata rifiutata a febbraio. Alla richiesta di acquisto, escludendo Tinaba, Sator ha ribattuto con una lettera nella quale metteva nero su bianco l’intenzione di voler riacquistare l’azienda al prezzo simbolico di un euro, una volta scaduti gli accordi. La lettera invitava a formulare una nuova proposta.
“Arepo BP, capogruppo bancaria del Gruppo Banca Profilo – dice la nota diffusa stasera – comunica che non sono pervenute da parte di Banor SIM ulteriori offerte sulla partecipazione di controllo detenuta in Banca Profilo rispetto a quella già ritenuta inadeguata dal consiglio di amministrazione del 18 febbraio scorso, e che pertanto le trattative sono da considerarsi concluse. Conseguentemente l’advisor Lazard ha avviato in questi giorni interlocuzioni con nuovi soggetti, italiani ed internazionali, che nel frattempo hanno manifestato interesse ad un’operazione sulla banca secondo le linee guida di sviluppo previste dal piano industriale recentemente approvato”.