Consulenti e social, l’ossessione del tutto e subito

Articolo a cura di Beatrice Cicala

Avete presente quel cliente che investe, poi disinveste, poi reinveste, poi compra un titolo, poi lo vende, poi ne compra un altro, poi ha letto da una parte che ci sono gli ETF, poi disinveste un a parte perché gli servono dei soldi e alla fine dell’anno si lamenta dello scarso o mancato rendimento dei suoi investimenti? E ci aggiunge pure la frase “ci ho solo perso soldi e ho pagato un sacco di costi”?

Purtroppo anche il consulente finanziario cade spesso nella stessa trappola, quando si parla di social media marketing. Il punto è sempre lo stesso: vorrebbe vedere risultati di breve periodo, concreti, reali, come ad esempio messaggi di potenziali clienti che lo vorrebbero incontrare.

E’ comprensibile, ma ho bisogno di porti davanti ad alcune riflessioni:

Innanzitutto per creare una macchina che genera con costanza dei lead, dei nominativi, serve tempo. Oltre al tempo serve la costanza nella comunicazione e sull’insistere con la stessa strategia.

Un consulente finanziario che vuole gestire il proprio marketing da solo, dovrà concentrarsi su un’unica piattaforma. Il grande errore è di voler presidiare tutto [LinkedIn, Facebook, Instagram, Telegram, etc..] senza conoscere le dinamiche diverse per ognuno di questi strumenti e dare loro solo qualche mese di tempo per convertire in clienti. Oppure, altro errore, cambiare continuamente strategia in base alle nuove “uscite”, a quello che ha fatto un collega o alle mode del momento.

Scegliere la piattaforma è semplice: dov’è il tuo potenziale cliente?
Se sei da solo, scegli la più autorevole, se hai uno staff o pensi di averlo a breve puoi anche presidiare più piattaforme, soprattutto se non hai ancora individuato la tua nicchia di mercato.

E poi, nel breve periodo, il social media marketing non si converte in clienti. Mai.

Se succede, sono colpi di fortuna: vuol dire che per un incrocio astrale hai semplicemente intercettato qualcuno che aveva bisogno di leggere quella cosa che hai scritto, o vedere quel video, ma ricorda che una rondine non fa primavera.

Il ciclo è questo: mi faccio conoscere, le persone si accorgono di me, iniziano a trovare interessante quello che scrivo, mi seguono. Mi leggono, mi ascoltano, mi vedono con costanza, iniziano a fidarsi di me. Provano a interagire con me, magari commentano e fanno domande, si avvicinano un po’ di più, ti scrivono per avere un appuntamento. A volte passano mesi, a volte passano anni.

Tutto dipende dalla qualità dei tuoi contenuti e dalla costanza di pubblicazione.

Nel breve periodo quello di cui ti devi preoccupare è di imparare a conoscere quello che stai facendo e a implementare costantemente comunicazione ed engagment con il tuo pubblico. Dovrai imparare a individuare le occasioni di contatto, a crearle. Dovrai imparare a capire qual è il meccanismo che scatta quando un tuo post/articolo/video ha successo.

Pensaci bene al servizio che offri: alta consulenza finanziaria.
Pensi davvero siano sufficienti tre mesi di pubblicazione su LinkedIn per avere l’attenzione e la fiducia di una persona? Pensi davvero che quattro video siano sufficienti per creare un impatto sulle persone?

Un’ultima riflessione: sul mercato ci sono troppi consulenti di marketing, troppi corsi definitivi, troppe soluzioni facili, troppe scorciatoie che ti distraggono.
Scegli pochi punti di riferimento, possibilmente scegli chi conosce il tuo settore e la tua professione non ti lanciare dietro al primo che passa solo perché promette risultati perché i risultati di breve periodo che vuoi tu (contatti caldi) non sono i risultati che il social media marketing può darti nel breve.

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