Banche, per Equita le trimestrali saranno incolori

Equita ha pubblicato un report sul settore bancario italiano in vista dei risultati del primo trimestre in calendario per gli istituti principali tra il 5 e l’11 maggio. In generale, gli analisti della Sim milanse non ritengono che il set di trimestrali possa fornire una netta inversione di tendenza sul fronte operativo rispetto agli ultimi due trimestri e il CoR dovrebbe mantenersi su livelli contenuti. In particolare è atteso:

NII ancora debole (-6% trimestre su trimestre) impattato da i) effetto calendario; ii) domanda di credito ancora debole, con peso rilevante di prestiti garantiti dallo stato, iii) tassi di interesse mediamente sul livello del quarto trimestre 2020, mentre il contributo addizionale dal take-up aggiuntivo di TLTRO si dovrebbe manifestare a partire dal secondo quarter.

– Buon andamento delle commissioni da asset management grazie al positivo effetto mercato, a fronte di commissioni bancarie ancora deboli per ridotta attività delle filiali a causa dei lockdown (net fees sostanzialmente stabili anno su anno)

– Il CoR è atteso sotto controllo. Oltre alla stagionalità favorevole nel primo trimestre, le banche dovrebbero beneficiare degli accantonamenti effettuati nel corso del 2020 e della prosecuzione delle misure a sostegno dell`economia (moratorie, prestiti garantiti dallo stato), con tassi di default sostanzialmente congelati. Sul trimestre ci aspettiamo un CoR medio di 59 punti base.

Nonostante gli headwind potenziali causati dal i) perdurante contesto di bassi tassi di interesse, ii) possibile deterioramento dell’asset quality al termine delle moratorie e iii) dall’incertezza su nuove ondate di Covid-19, Equita riteniene che le banche possano continuare a performare positivamente nei prossimi mesi, sostenute anche dall’appeal da M&A in un contesto di mercato orientato verso uno scenario di recupero supportato da: i) revisione al rialzo delle stime di crescita; ii) maggiore stabilità politica; iii) utilizzo delle risorse provenienti dal Recovery Fund.

“Con lo stress test di luglio che dovrebbe costituire il prossimo catalyst rilevante per il settore da cui sarà possibile trarre indicazioni in merito alla decisione BCE sui dividendi dopo il 30 settembre, continuiamo a mantenere un approccio focalizzato sui nomi di qualità (Intesa SanPaolo, Mediobanca e Credem) o con catalyst specifici (Banco Bpm).

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