Risiko Banche, occhi puntati su Unicredit

Nel pieno del risiko banche, c’è chi si arrocca nella Kamchatka strenuamente e chi amplia il territorio per e con i propri carrarmati. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse di Unicredit. Ad Orcel i dadi. La partita è aperta.

Unicredit

Forte della nuova nomina, l’avanzata della banca milanese è tutta affidata ad Andrea Orcel. La missione del “generale”  è quella di cambiare il volto al gruppo. Rimane il fantasma del predecessore Jean Pierre Mustier che grava sull’operazione come punto da cui partire e come punto da superare, visto il completamento prima delle scadenze del percorso alla guida del gruppo. La strada, per il gruppo di Gae Aulenti, è in salita. Bisognerà affrontare come primo step strategico la necessità patrimoniale dopo la liberazione, in passato, di molte partecipazioni estere e di diverse fabbriche prodotto che hanno portato come risultato l’inaridimento delle fonti di reddito.
Secondo mossa da fare sul mappamondo è quella di recuperare terreno nel mercato retail cercando di accorciare le distanze con il concorrente Intesa Sanpaolo. Compito complesso, che potrebbe però essere portato a termine grazie alla digitalizzazione del Paese, dei servizi e della clientela.
Aleggia il sospetto che Unicredit entro l’anno possa “conquistare” il territorio di Monte Paschi di Siena, ma per farlo il condottiero avrà bisogno di un progetto e di uno staff solido e, ovviamente, della cessione da parte dello Stato del 68% del banco senese. L’operazione è tanto vantaggiosa, quanto rischiosa ed è lì che si vedra nero su bianco l’abilità di Orcel (qualora sia veramente interessato al dossier. Mustier aveva rifiutato senza esitazione).
L’ansia del tempo si fa sentire: c’è n’è poco e la pazienza degli azionisti sembra esaurita da mesi. Insomma le attese, alla luce anche della remunerazione faraonica di Orcel, sono alte e rispettarle è una missione nella missione.

Bpm e Société Générale

Banco Bpm sembra essere entrato nel mirino di Unicredit, che ancora però non ha lanciato i dati. Sul campo si vociferava di un incontro tra Orcel e Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, che però è stato subito smentito. Sul fronte quindi i due si osservano, ma nessuno ha ancora dichiarato l’avanzata. Anche perché Orcel ha coscienza del fatto che l’acquisizione di un’italiana non basterebbe. Se Mustier era arrivato ad un passo da Société Générale, il nuovo numero uno di Gae Aulenti potrebbe essere investito da un’ulteriore compito, ovvero completare l’acquisizione partita dal predecessore. Il completamento potrebbe portare a creare un fronte compatto tra Italia, Germania e Francia realizzando concretamente l’immagine di banca internazionale.

Il terzo polo

Sul campo troneggia Intesa, specialmente dopo l’acquisizione di Ubi. Unicredit fa da secondo polo con un’energica (possibile) strategia d’acquisizione. Tuttavia dalla parte emiliana dello scacchiere potrebbe crearsi un terzo polo di attrazione che andrebbe a disordinare i rapporti di forza. Dalle parti di Modena non sono mancate le sorprese, dove il primo azionista di Bper, Unipol, ha imposto presidente e amministratore delegato. In sella del destriero torna Piero Luigi Montani che ha alle spalle la guida di Antonveneta, Popolare di Milano e CarigeMontani grazie alla sua esperienza dovrebbe condurre l’ex popolare emiliana verso un’operazione di aggregazione.
Su chi? Sorpresa: proprio Banco Bpm e, in alternativa, Popolare di Sondrio. La prima delle possibili direzioni porterebbe a scontrarsi direttamente con il gruppo di Gae Aulenti. L’azionista Unipol pensa a Bper come a un polo nazionale del credito, alternativo ai due big Intesa e Unicredit. L’ipotesi è avallata dalla temeraria acquisizione dei 600 sportelli in eccedenza derivanti dall’operazione Intesa-Ubi. Non a caso, spiccano nel nuovo consiglio Bper la presidente Flavia Mazzarella e l’ex direttore generale di Unicredit, Gianni Franco Papa.

Le restanti realtà intanto cambiano tutte la propria dirigenza. In casa Bnl, del gruppo Bnp Paribas, il prossimo 28 aprile l’assemblea registrerà il passaggio nelle retrovie dello storico Luigi Abete, alla guida del gruppo dal 1998. Elena Patrizia Gotini avrà in mano operativamente la banca al posto di Andrea Munari.
Prossimo anche il congedo del presidente Paolo Bedoni, tra le forze di Generali. Il Leone di Trieste darà quindi il benvenuto a Davide Croff il prossimo 14 maggio.
Da non dimenticare l’opa nervosa avvenuta tra Creval e Credit Agricole che si conclusa con l’avanzata dei francesi.

Le forze in campo

Ma qual è la vera potenza di fuoco dei partecipanti? Al 30 novembre scorso, giorno della scesa dal trono di Mustier, il titolo Unicredit valeva in Borsa 8,6 euro. Il 27 gennaio, a nomina di Orcel proclamata, l’azione si fermava a 7,69. Al 23 aprile, ad incoronazione avvenuta, l’azione fa un leggero balzo ma non supera gli 8 euro. La capitalizzazione del gruppo in Borsa è di poco superiore ai 18 miliardi. Gli sfidanti? Ecco la situazione: Intesa 43 miliardi, Generali 26,6, guardando verso l’alto. In basso il distacco è minimo: Finecobank 8,2 , Mediobanca 8,1.
I dadi rullano nelle mani, parte un nuovo giro di giostra.

 

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