Banche, 2 su 5 hanno qualcosa da nascondere

Per Andrea Ernia, presidente del consiglio di Vigilanza della Bce, due banche su cinque nascondono “i problemi sotto il tappeto”.

Le banche hanno sicuramente compiuto apssi avanti sotto il profilo patrimoniale e operativo, ma per il presidente della Vigilanza, c’è ancora del lavoro da fare. Dalle sue parole, riportate da MilanoFinanza, si evince una certa insoddisfazione per quanto riguarda gli accantonamenti.  “Abbiamo identificato” dice Ernia “una serie di pratiche molto diverse tra le banche in termini di scelte di accantonamento, classificazione dei prestiti e capacità operativa per prepararsi al probabile aumento degli npl”.

Poi specifica: “La maggior parte delle banche è ora ampiamente conforme alle nostre aspettative, ma crediamo che almeno due su cinque presentino divari significativi in termini di ciò che ci aspettiamo”. La critica arriva anche sugli indicatori del rischio: “alcuni istituti non li hanno rinnovati in modo soddisfacente e guardano al passato, risultando del tutto inaffidabili”.

Un’altra area che preoccupa Ernia e la Vigilanza dell Bce riguarda i prestiti, “che passano dall’Ifrs 9 Stage 1 allo Stage 3 senza avere il significativo aumento del rischio di credito e senza il flagging della tolleranza”. Insomma, stando al membro della Bce, le banche non stanno adottando misure sufficientemente tempestive per gestire l’esposizione ai primi segnali di difficoltà.

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