Il titolo di Banca Popolare di Sondrio ha sovraperformato rispetto agli altri istituti e il motivo di tale performance risulta agli analisti inconsueto.
Vero è che non si tratta di un balzo improvviso. Negli ultimi tre mesi, ad ogni modo, il titolo ha segnato un +53% contro un ben più contenuto +6,6% totale del Ftse bancario italiano. Stessa storia nell’ultimo mese: +35% Sondrio contro ancora una volta il +6% del Ftse bancario.
A colpire l’interesse degli analisti sono i volumi. Ieri, ad esempio, sono passati di mano 3,7 milioni di pezzi, con un picco di 5,8 milioni lo scorso aprile. Praticamente il doppio rispetto ai liveli di gennaio e febbraio.
Come riporta Il Sole 24 Ore, la spiegazione può essere in parte spiegata con l’annuncio della creazione della Spa fissata al 31 dicembre 2021. A pesare sembra che sia piuttosto l’appeal speculativo del titolo in ottica M&A. Non è un segreto che Sondrio sia tenuta d’occhio da Bper, nell’ottica del risiko delle banche. Qualcuno ipotizza l’andamento sia rinvenibile al movimento di qualche investitore di peso. Ipotesi, per l’appunto.
Intanto, proprio oggi è attesa l’assemblea di rinnovo parziale del board. Per la prima volta nella sua storia registreràla presenza di una lista di minoranza. Anche questo sengale è indicativo di un possibile cambio di passo in casa Sondrio.
Infine, sempre ieri, la Banca ha poi comunicato i dati relativi al primo trimestre. L’utile netto consolidato è stato pari a 59,3 milioni, margine d’intermediazione positivo e quasi raddoppiato a 246,9 milioni.