Banche, utili in crescita

Se il 2020 è stato l’anno funestro, il 2021 si apre in modo ottimistico per le banche.
Il primo trimestre del nuovo anno, infatti, si è aperto con un segno positivo. Nonostane un quadro complicato, sia per la questione covid, che per le preoccupazioni prospettiche di moratorie e sblocco di possibili licenziamenti, gli istituti bancari procedono bene grazie alle iniezioni di fiducia dettate dalla cavalcante riuscita della campagna vaccinale.

Lo si evince chiaramente, come sottolinea Il Corriere della Sera, dalla capitalizzazione dei titoli del settore a Piazza Affari. L’esempio più chiaro è quello di Unicredit. Dal 15 aprile, giorno dell'”incoronazione” di Orcel, il titolo ha reagito quasi con rabbia a tre anni di continue penalizzazioni. Rialzo importante che continua a crescere anche grazie ai buoni risultati di bilancio, superando quindi  la soglia degli 8 euro e giungendo a 10 euro. Nella prima parte, sotto la guida pro-tempore di Ranieri de Marchis, la banca di Gae Aulenti ha portato a casa 887 milioni di euro di utili netti.

Ancora più rilevanti i risultati di Intesa Sanpaolo, guidato da Carlo Messina, che ha praticamente raddoppiato il risultato, mettendo a segno il miglior risultato trimestrale di sempre. La polarizzazione si fa sentire, se si considera che da sola ha praticamente realizzato la metà degli utili netti delle prime sette banche commerciali presenti in Italia. Si tratta di 1.516 milioni di euro su un totale di 3.112 milioni.

Alle spalle di questi due colossi, nel primo trimestre del 2021 si sono fatti notare Bper, Mps e Banco Bpm. Casualmente sono anche quelle maggiormente chiacchierata, in ambito di risiko banche.

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