Banca Bpm, Castagna si muove per il Terzo Polo

Ormai è chiaro come il Decreto Sostegni Bis faccia da ago della bilancia nella futura, o possibile, creazione di un secondo o terzo polo. In modo specifico, in contrapposizione a quello di Intesa-Ubi, potrebbe formarsi da una parte il polo Unicredit e dell’altra Banco Bpm-Bper. Non necessariamente insieme, specifica Il Sole 24 Ore. Infatti, secondo fonti del quotidiano da due mesi Carlo Cimbri, leader di Unipol che è al comando in Bper, ha interrotto i colloqui con l’ad dei milanesi Giuseppe Castagna.

La bozza di decreto, che estende a giugno 2022 la trasformazione in capitale delle attività fiscali differite, estende anche da uno a tre anni il periodo di cantiere per trsformare in patrimonio i crediti incerti. La bozza ha aumentato la percentuale dal 2% al 3% dell’attivo totale della banca da fondere. L’incentivo massimo previsto è di un +50% che favorisce banche con più Dta.

A quanto risulta dalle ricostruzioni, Giuseppe Castagna, convinto assertore da mesi di un terzo polo, pare abbia letto tra le righe del testo del decreto una “cospirazione” contro il suo progetto. Un assist del Tesoro ad Orcel, che così avrebbe tre anni e doppi incentivi da 7 miliardi netti per far propria una buona parte della rete di Mps o Bpm – che potrebbe fargli più gola.

Castagna ha esposto la questione al cda, lo scorso 6 maggio, trovando ampi consensi.  Tra i palazzi di Roma  avrebbe trovato consensi tra le fila della Lega e del M5s, al fine di modificare quella particolare parte del testo del decreto, o quanto meno nel provare a fare una certa pressione anche politica. Al Tesoro però l’avviso potrebbe essere diverso: sia perché il testo potrebbe essere già passato sotto lo sguardo dell’Antitrust dell’Ue, sia perché il socio pubblico di Mps ha per priorità privatizzarla entro l’anno cercando di convincere Unicredit.

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