Per Banca Generali è tempo di flessibilità

Timori per le nuove varianti, lentezza del piano vaccinale europeo, tensioni sociali e saliscendi delle Borse: per investire nell’attuale contesto di mercato occorre la bussola. Bussola che storicamente per gli investitori italiani era rappresentata dal bond, uno strumento in grado di garantire rendimento stabile nel tempo e variabile in base alla solidità dell’emittente. Oggi, però, con i tassi prossimi allo zero e le cavalcate dei listini azionari, investire in obbligazioni non è più opportuno e occorre quindi trovare nuove soluzioni per mobilitare il risparmio senza però incorrere in rischi.

“Quando le criticità generate dalla pandemia saranno definitivamente superate, è ipotizzabile che la curva dei tassi di interesse tornerà naturalmente in territorio positivo. Oggi, però, ci troviamo ancora in uno scenario di tassi prossimi allo zero se non addirittura sotto zero in alcuni casi. Una situazione che porta una disallineamento nei portafogli dovuta al fatto che il contributo alla performance dell’asset class obbligazionaria resta in territorio negativo. Per questo occorre trovare strategie alternative” spiega Massimo Donatoni, Resp. Advisory di portafoglio di Banca Generali.

E la strategia più naturale, stando a quanto emerge dai mercati, è quella classica: un ingente flusso di denaro in uscita dal comparto obbligazionario in favore di quello azionario. Questo trend, costante e duraturo ormai da diverso tempo, sta però pericolosamente andando verso un possibile rischio bolla. Guardando ai principali indici globali, infatti, è evidente come a livello trasversale i multipli del mercato azionario siano gonfiati in maniera significativa su valori che spesso sono molto lontani da quelli reali. Una situazione che porta con sé un altro spauracchio per qualsiasi investitore: la volatilità. In questo scenario, infatti, non sono da escludere possibili spike che portano a significative correzioni. Con buona pace dei piccoli investitori che rischiano di veder svanire i realizzi ottenuti fin qui.

“Oggi più che mai le famiglie vogliono accanto a sé una persona competente e di fiducia che sappia aiutarli a cogliere le opportunità giuste per i loro investimenti. Opportunità che non possono non passare da una elevata diversificazione di portafoglio, con l’inserimento di una o più soluzioni d’investimento che non siano direzionali e long only” aggiunge ancora Donatoni.

Non a caso, sempre più spesso si sente dire che per proteggere i portafogli, consulenti e clienti devono essere consapevoli che in questa fase si deve accelerare verso una maggiore rotazione degli strumenti finanziari che da quelli classici, direzionali, long only o con basso grado di flessibilità, conduca verso una pluralità di soluzioni. Un approccio indubbiamente corretto ma non semplice da realizzare, spesso nemmeno per i consulenti più esperti. In Banca Generali, però, sembrano aver trovato la giusta direzione. La rete di professionisti guidata dal Vice Direttore Generale Marco Bernardi, infatti, ha da tempo a disposizione una gamma di portafogli flessibili preimpostati. Di cosa si tratta? Ogni settimana, il team di advisory di Banca Generali analizza la probabile evoluzione dei mercati e modella i portafogli con una filosofia gestionale total return che ha l’obiettivo di conseguire una performance positiva alla fine di ogni anno.

“I nostri portafogli flessibili sono caratterizzati da scelte gestionali molto significative, tanto al rialzo quanto al ribasso – afferma ancora Donatoni, che conclude -. Abbiamo sviluppato un progetto molto apprezzato dai nostri professionisti perché pone grandissima attenzione al controllo del rischio, elemento fondamentale per ogni cliente private che si rivolge a noi”.

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