Banche, Decreto Sostegni Bis: niente modifica alle DTA in caso di M&A

Contrariamente alle indiscrezioni emerse nei giorni scorsi, il Decreto Sostegni Bis approvato ieri dal Consiglio dei Ministri non contiene nessuna modifica relativa alla soglia di conversione delle DTA in crediti fiscali in caso di aggregazioni. E anche per quanto riguarda l’estensione dei termini del beneficio, l’unica novità del Decreto è che la business combination venga deliberata dall’organo amministrativo competente entro il 31 dicembre 2021 (rispetto alla precedente versione che prevedeva la delibera da parte dell`assemblea dei soci).

“In questo modo – avvertono gli analisti di Equita – viene quindi parzialmente meno l’ulteriore spinta al consolidamento nel settore garantita dall’ampliamento della soglia dal 2% al 3%, che avevamo considerato supportive sia per una soluzione per Mps sia per una business combination con Banco Bpm, entrambe con Unicredit nella veste di acquirente”.

Secondo quanto riportato da alcune fonti di stampa non è tuttavia escluso che il Governo possa rivedere la norma in futuro, in particolare secondo La Stampa sarebbero in corso interlocuzioni con Bruxelles per valutare l’adozione di misure per agevolare l`M&A nel settore bancario.

Il Decreto Sostegni 2 contiene inoltre l’estensione al 2021 della norma che consente alle società che cedono NPL di trasformare DTA in credito d’imposta. La norma può essere attivata per cessioni di crediti nominali fino a 2 mld di euro, mentre il credito di imposta non può superare il 20% dell’ammontare ceduto.

Come atteso poi, tra le altre misure del decreto è stata disposta anche la proroga delle moratorie di ulteriori sei mesi dalla scadenza attuale del 30 giugno al 31 dicembre. La sospensione dei pagamenti riguarderà solo la quota capitale e non più quella per interessi. La proroga non sarà automatica, ma dovrà essere notificata alla banca entro il termine del 15 giugno, oltre il quale la moratoria in essere sarà considerata terminata.

Il decreto Sostegni prevede infine l’estensione dei prestiti garantiti dallo Stato, con la possibilità di chiedere un allungamento delle scadenze da sei a dieci anni e senza subire riduzioni sulla percentuale garantita per i prestiti già erogati.

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