Mediolanum, Doris: “Nuova stagione per i Pir, grazie anche al lavoro dei consulenti”

Siamo in una congiungione astrale quasi perfetta: prima del Covid la macchina ecnomica stava funzionando, ora possiamo riaccenderla e con tutto il denaro e la voglia di ripartire per gli investimeti è l’ideale”. Così, Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum ha aperto un Mediolanum Market Forum dal titolo molto esemplificativo “Investiamo sull’Italia“. Un appuntamento speciale dedicato all’importanza di un mercato dei capitali, alternativo al bancocentrismo e incentrato suill’importanza dei Pir (i Piani Individuali di Risparmio a lungo termine) come strumento adatto a canalizzare il risparmio privato a favore dell’economia reale.

1.700 mld di euro sui conti cortrenti sono forse un po’ troppo – ha sottolineato Doris – parte dovrebbe essere direzionata all’economia reale, dove le aziende migliori se corrono, potranno darare buone soddisfazioni agli investitori e il Pnrr, in questo scenario, rappresanta poi un volano d’eccezione”.

La nuova stagione dei Pir

“Per i Pir si profila una nuova stagione, grazie anche al lavoro dei consulenti finanziari – ha evidenziato Doris – essenziale però essere ancora più ottimisti: tenendo conto che per quanto riguarda gli investitori, puntando sulle imprese che più beneficiano dei Pir, di riflesso ne potranno beneficiare anche loro”.

Il sondaggio

I numeri parlano chiaro. Alessandra Ghisleri, direttore della ricerca di Euromedia Researchm ha messo in evidenza che il 58,3% del campione oggetto dell’indagine durante la pandemia ha dichiarato di essersi interessato maggiormente agli investimenti. Tuttavia, emerge ancora un rispamiatore ancora prudente e timoroso: la paura, insomma, gioca brutti scherzi. Tanto che il 52% decide di fare a se.

Inoltre non c’è una progettualità negli investimenti ben definita.

Solo poi il 44,6% conosce i Piani Individuali di Risparmio a lungo termine.

Gli italiani mostrano interesse per il mondo della finanza e dell’economia (58,3%), tuttavia permane la preoccupazione post-Covid. Il 69% degli intervistati crede che la situazione economica finanziaria e lavorativa del Paese sarà peggiore a fine emergenza sanitaria. Ciò nonostante, la percentuale di chi si dichiara preoccupato per il peggioramento economico nazionale (57,4%) scende, se si considerano ripercussioni a livello personale o familiare (27,8%). Rispetto all’influenza del PNRR sulla propria situazione economica, solo il 21,6% si aspetta effetti positivi.

Il 52% dichiara di scegliere il “fai da te” nella gestione dei risparmi, ma di fondo manca una conoscenza adeguata e una sana consulenza ed educazione finanziaria. La casa rimane in cima alla lista dei desideri e gli italiani si confermato un popolo di risparmiatori, prudenti e conservatori, prevalentemente lasciando i soldi sui conti correnti per eventuali imprevisti.

Il rapporto delinea tra l’altro l’identikit del profilo del risparmiatore italiano. Prudente, attento, cauto e parsimonioso, così si descrivono gli italiani. Il 59,1% risparmia fino a 500 euro al mese per gli imprevisti. Il 52% del campione dichiara di non avvalersi di nessun intermediario, mentre il 39,2% investe in azioni, fondi o prodotti finanziari, prevalentemente come forma di protezione per il proprio futuro e per quello dei propri figli.

 “Conoscenza e consulenza, questo il percorso naturale per affrontare il timore degli italiani di fronte alla crisi economica generata dalla pandemia ed al futuro che ci aspetta – ha commentato Doris – L’incertezza nasce dalla scarsa educazione finanziaria che nel nostro Paese raggiunge una diffusa dimensione significativa e dalla poca conoscenza di strumenti base, come la tutela assicurativa o come la strategia di investimento con ingresso graduale e programmato sui mercati. Conoscenza minima anche dei piani individuali di risparmio, una forma di investimento che al contempo può portare valore ai risparmiatori retail e convogliare parte del cospicuo risparmio privato verso il tessuto imprenditoriale nazionale, a favore delle nostre Piccole e Medie Imprese, tuttora la spina dorsale del Paese. Il monito che raccolgo da questo rapporto è di spingere l’acceleratore per favorire una maggiore consapevolezza finanziaria dei nostri clienti risparmiatori e imprenditori, in un momento decisivo per il futuro del Paese”.

Oltre a Massimo Doris e Alessandra Ghisleri, all’8^ edizione delMediolanumMarket Forum si sono confrontati Tommaso Corcos, Amministratore Delegato e Direttore Generale Fideuram ISPB e Presidente di Assogestioni, Francesco Mutti, Amministratore Delegato di Mutti S.p.A. e Presidente di CentroMarca, Alec Ross, autore dei libri “Il Nostro Futuro” e “I Furiosi Anni 20” e Consigliere all’Innovazione nell’Amministrazione di Barack Obama, Nerio Alessandri, Fondatore e Presidente di Technogym, Stefano Volpato, Direttore Commerciale di Banca Mediolanum, Walter Bertin, Amministratore Delegato di Labomar S.p.A., Silvana Chilelli, Amministratore Delegato Eurizon Capital Real Asset SGR.

 

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