Risiko Banche, la partita si gioca sulle assicurazioni

 Lo scenario è incerto, ma chiaro. L’accordo tra i grandi gruppi  per un secondo polo antagonista di Intesa Sanpaolo, è allo studio. Ma per ora la partita che si sta giocando nell’universo frastagliato del credito italiano è un’altra.

Dopo il consolidamento del vertice, avvenuto un anno fa con l’opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, i giocatori si sono mossi e le operazioni di maggior dimensione sono state le seguenti: l’accordo del Credito Emiliano con la Cassa di Risparmio di Cento, poi l’opa del Credit Agricole Italia sul Credito Valtellinese, più recentemente  il rafforzamento nel capitale della Banca Popolare di Sondrio da parte di Unipol assicurazioni, che ha messo le mani sul 4 per cento del capitale diventando così l’azionista più rilevante.

L’operazione Unipol va letta più approfonditamente. Rivela l’importanza di una nuova formula per i bisogni finanziari dei consumatori. Di bancassurance, in Italia, se ne parla già a partire dagli anni novanta.  Allora  non c’era probabilmente sia la maturità che la tecnologia adatta per portare avanti il progetto. In Francia, forse anche per un sostrato culturale differente, l’esperimento aveva portato già dei risultati nettamente più inetressanti. Poi sono arrivati i Big data.

I primi ad intuire il cambio di passo sono stati i manager di Intesa Sanpaolo, che da un paio d’anni hanno tappezzato le loro agenzie con diversi claim che richiamano al mondo delle assicurazioni. Intesa, primo erogatore di mutui in Italia, offre contemporaneamente garanzie sugli immobili compravenduti, in modo da ingrossare in modo facile il portagolgio. Come scrive L’Economia di Repubblica: “Alcuni business assicurativi, allo stato dei fatti, richiedono poi minor assorbimento di capitale da parte degli operatori e anche questo, in un momento in cui la Vigilanza bancaria è molto attenta, aiuta a creare fonti diverse di reddito”.

La singolarità a cui tende il mercato è detto One Stop Shop. Ovvero, la creazione di un unico fornitore di svariati servizi finanziari, che sappia essere all’altezza delle esigenze bancarie e assicurative del cliente. La situazione al momento vede i francesi del Credit Agricole ad applicare il modello teorico attraverso la loro rete agenziale, Intesa cavalca l’onda e Unipol  che con la sua mossa all’interno di Sondrio conferma che il trend è in aumento.

Ed è proprio quest’ultima ad essere un suggerimento importante per l’analisi dei tempi della banassurance. L’inserto, infatti, spiega: “La popolare valtellinese, strenuamente aggrappata al proprio status di cooperativa nonostante i dettami di legge attende una sentenza che dovrebbe arrivare a dirimere definitivamente la vicenda ed è entrata in frizione con la Banca centrale europea, che ha bloccato due operazioni di mercato, la più recente è l’accordo con la Cassa di Cento, poi finita al Credem. La possibile trasformazione in società per azioni potrebbe aumentare l’appeal nei confronti degli investitori istituzionali ed è per questo che il fondo Amber capital, già da tempo ha preso posizione acquistando il 6,265 per cento del capitale della Sondrio. Altri fondi hanno quote minori. Unipol è salita a quasi il 7 per cento e affianca a un interesse finanziario un evidente interesse industriale”.

Insomma, è ancora tempo di grandi cambiamenti.

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