Reti, la raccolta vola. Fideuram vince, ma IWBank soffre ancora

Ad aprile, le Reti di consulenza realizzano il secondo migliore risultato di raccolta di sempre; i dati rilevati da Assoreti indicano volumi netti positivi pari a 5,6 miliardi di euro, in crescita del 76% a/a e del 17,7% m/m. Da inizio anno le Reti realizzano una raccolta netta pari a 18,6 miliardi di euro con un aumento del 25,7% rispetto allo stesso periodo del 2020. Gli investimenti continuano ad essere direzionati principalmente sui prodotti del risparmio gestito sui quali confluisce il 74,8% delle risorse raccolte; queste ammontano a 4,2 miliardi di euro e risultano in deciso aumento rispetto al medesimo mese del 2020 (+42,2% a/a) ma in contrazione congiunturale (-5,3% m/m). Importanti volumi di raccolta sono realizzati anche sugli strumenti finanziari amministrati; le movimentazioni nette sono positive per 1,7 miliardi di euro, valore allineato a quanto osservato nel 2020 ed in netta crescita rispetto al mese precedente quando il saldo era in rosso. Bilancio mensile negativo per la liquidità (-312 milioni) a consolidamento del processo di riposizionamento del risparmio in giacenza su conti correnti e depositi in soluzioni di investimento più efficienti. “Dal mese di marzo dello scorso anno abbiamo assistito alla decisa contrazione dei consumi e alla forte crescita della propensione al risparmio degli italiani. In tale contesto, la consulenza finanziaria ha evitato che il nuovo risparmio si trasformasse in un inefficiente surplus di liquidità, dimostrando, a poco più di un anno dallo scoppio della pandemia, di avere un ruolo trainante nella ripresa degli investimenti; ruolo che sarà ancora più decisivo nella fase di ritorno alla normalità” dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.

Risparmio gestito

Nel comparto del risparmio gestito si osservano dinamiche evolutive differenziate tra le principali macro-famiglie di prodotto. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti intorno a 1,8 miliardi di euro (-5,7% a/a; +4,4% m/m); le scelte di investimento privilegiano sempre gli Oicr aperti di diritto estero (1,7 miliardi), ed in particolare le gestioni collettive azionarie e, a seguire, le bilanciate. Positiva la raccolta netta realizzata sui fondi chiusi mobiliari (174 milioni di euro) mentre è ancora negativo il bilancio dei fondi aperti italiani (-58 milioni). Le sottoscrizioni nette realizzate sulle gestioni patrimoniali individuali raggiungono i 783 milioni, valore quasi triplicato rispetto ad aprile 2020 ma in calo nel confronto con il mese precedente (+186,4% a/a; -19,1% m/m); l’80,9% della raccolta netta coinvolge le gestioni patrimoniali in fondi (Gpf). Le risorse nette destinate al comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 1,5 miliardi di euro (+121,4% a/a; – 7,7% m/m); i premi netti versati sulle polizze unit linked e multiramo raggiungono, nel loro insieme, 1,4 miliardi di euro. Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 3,7 miliardi di euro, ovvero al 91,4% dei volumi totali (4,1 miliardi); l’apporto da inizio anno sale, così, a 13,4 miliardi e rappresenta il 59% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (22,8 miliardi).

Risparmio amministrato

Nell’ambito della componente finanziaria del risparmio amministrato i volumi intermediati sul mercato primario raggiungono 1 miliardo di euro; in evidenza le risorse nette investite sui titoli di Stato (765 milioni) come conseguenza della finestra di collocamento dei Btp Futura. In evidenza anche le movimentazioni complessive sui titoli azionari, pari a 464 milioni; positivo il bilancio per le obbligazioni e per gli exchange traded product, mentre, nonostante il collocamento sul mercato primario, il bilancio d’insieme dei certificate si conferma negativo.

Sul fronte societario la migliore performance da inizio anno è del gruppo Fideuram Ispb con oltre 3,99 miliardi di afflussi. Alle calcagna del gruppo guidato da Tommaso Corcos troviamo Fineco, che porta a casa oltre 3,98 miliardi di euro, mentre al terzo posto si piazza Mediolanum con oltre 2,6 miliardi. Gli unici afflussi negativi del 2021, seppur minimi, sono quelli di IWBank, pari a circa 635 mila euro. Uscite che ricalcano anche quelle dell’organico, passato dalle 719 unità di fine luglio 2020 alle attuali 677, con una diminuzione del numero dei consulenti pari a oltre il 5% in 9 mesi. Tuttavia il mese di aprile ha offerto oltre 85 milioni di afflussi alla realtà guidata da Dario di Muro, il che potrebbe fare pensare che la società sia prossima all’uscita dal “tunnel” dei deflussi.

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