Intesa vuole guidare la ripresa

Nel prossimo contesto economico, Intesa vuole partecipare da protagonista investendo il ruolo di motore della ripresa, nonché da collante dal recovery plan verso l’economia italiana. Anche perchè la nuova Banca dei Territori del gruppo, come scrive Il Sole 24 Ore, conta 13,5 milioni di clienti e circa 50.000 dipendenti e una raccolta totale pari a circa il 50% del Pil nazionale, afferma Stefano Barrese, capo della divisione dedicata alle famiglie.

L’integrazione con Ubi, si capisce, ha dato un boost particolare al gruppo rafforzandone la struttura. Ha portato la raccolta complessiva a oltre 550 miliardi di euro e impieghi per 250 miliardi di eruo. Da inizio anno il gruppo ha già erogato prestiti per circa 20 miliardi di euro, in netto progresso – circa del 5% – rispetto ai primi cinque mesi del 2020.

Insomma la salute di Intesa è più che buona. La stessa dirzione Studi e Ricerche del gruppo Intesa, guidata dal capo economista Gregorio De Felice, ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil dello 0,9% al 4,6% nel 2021.

Secondo gli analisti, l’economia italiana potrebbe avere un forte rilancio, contando su una ritrovata competitività, con un diffuso guadagno di quote di mercato. La possibilità è coadiuvata dalla prospettiva di un’economia più digitalizzata e sostenibile che può offrire opportunità di rafforzamento a tutto il manifatturiero.

Con la nuova strutturazione della Banca dei Territori, Intesa punta a rafforzare la presenza nel mercato di famiglie e imprse. Ma non macheranno le sfide, chiaramente: come lo stock di moratorie sui pagamenti. Ma De Felice è di un altro avviso: lo strumento ideale per supportare le imprese è un rifinanziamento che vada a rinegoziare i prestiti in moratoria, allungandone la durata ove possibile fino a 20 anni.

 

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