Il nuovo piano industriale al 2023 approvato dal CdA di Banca Finnat a inizio febbraio prevede a una crescita delle masse fino a 18 miliardi (15,4 miliardi a fine 2020) a fine piano, che spingeranno il margine di intermediazione a oltre 72 milioni (68,2 milioni nel 2020) e l’utile netto a sei milioni (5,1 milioni a fine 2020). Nonostante l’incertezza causata dalla pandemia, la banca romana ha proseguito con i piani di sviluppo nell’obiettivo di incrementare la redditività. La solidità del modello di business, la significativa expertise e la capacità di execution raggiunte negli anni consente al management di vedere con fiducia al futuro. Ecco di seguito l’analisi fondamentale su Banca Finnat di Market Insight.
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- Arturo Nattino, Ceo di Banca Finnat, delinea le priorità strategiche
- Accelerare la crescita nel private banking
- Consolidare la posizione di leadership nella gestione dei fondi immobiliari
- Aumentare il focus nella consulenza alle PMI
- I risultati del primo trimestre 2021
- I target del piano industriale al 2023
- Le proiezioni degli analisti
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“La strategia di Banca Finnat”, ricorda il Ceo Arturo Nattino, “è focalizzata sulla crescita e sull’aumento della redditività. Obiettivi che vengono perseguiti lavorando su tre linee guida: l’incremento delle masse gestite nel private banking, il consolidamento della leadership nella gestione dei fondi immobiliari e il rafforzamento della consulenza rivolta alle piccole e medie imprese”.
Con un margine di intermediazione salito a 16,9 milioni (+3,9%) nel primo trimestre 2021, la banca si è dimostrata resiliente rispetto alle condizioni avverse provocate dal Covid-19.
A fine marzo 2021 gli Asset under Management si sono attestati a 16,3 miliardi, di cui 6,6 miliardi attinenti al business immobiliare, 6,4 miliardi alla raccolta indiretta, 0,7 miliardi alla raccolta indiretta e 1,9 miliardi all’attività fiduciaria. Valori destinati a salire a 18 miliardi entro fine 2023, grazie sia alla crescita delle masse nel private banking, anche attraverso il reclutamento di nuovi banker, che nel real estate, anche tramite l’acquisizione di nuovi mandati di gestione.
Aspettative positive anche sul versante delle attività indirizzate alle aziende, con focus sulle PMI. Comparto dove Banca Finnat vanta un’elevata specializzazione e beneficia delle sinergie con il private banking, in quanto spesso l’imprenditore è cliente in quest’attività. Il tutto facendo anche leva sulla dinamicità dell’Aim, il mercato borsistico riservato alle piccole e medie imprese che vogliono affrontare il percorso di avvicinamento ai mercati finanziari.
Una serie di iniziative i cui effetti si manifesteranno già quest’anno dove, secondo le stime di Intesa Sanpaolo, il margine di intermediazione dovrebbe salire a 69,5 milioni e l’utile netto a 5,4 milioni.
Arturo Nattino, ad di Banca Finnat, delinea le priorità strategiche
“Accelerare la crescita nel private banking, consolidare la posizione di leadership nella gestione dei fondi immobiliari e aumentare il focus sulla consulenza alle PMI”.
Sono queste, illustra Arturo Nattino, Amministratore Delegato di Banca Finnat, “le priorità strategiche a cui stiamo lavorando, in linea con il piano industriale al 2023 approvato dal consiglio lo scorso 10 febbraio”.
“Il tutto con il preciso obiettivo di migliorare la redditività, grazie anche alla crescita di quei volumi attraverso i quali ottenere le necessarie economie di scala in un mondo caratterizzato dall’elevata concorrenza”.
Dopo avere superato il 2020, inevitabilmente condizionato dalla pandemia, il management prevede per l’anno in corso livelli di redditività e patrimonializzazione in linea con l’esercizio precedente.
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