Banche, nasce il piccolo polo

A Nordest le truppe si muovono. Otto milioni di euro sono poca cosa rispetto ad una dichiarazione di simpatia, come giustamente scrive L’Economia de La Repubblica.

L’acquisizione della quota di Civibank da parte si Sparkasse-Cassa di Risparmio di Bolzano è un movimento da tenere sott’occhio. La quota acquisita fa così dell’istituto guidato da Nicola Calabrò, il primo azionista della banca friuliana.

Non si tratta di un blitz, poiché le due parti erano già collegate. Sparkasse era già socia di Civibank in occasione della trasformazione societaria. Un’operazione concordata, quindi.

Venuti meno i grandi progetti e i grossi centri urbani, a Nordest si riparte con calma, dal piccolo. Michela Del Piero, presidente di Civibank, lo ha espresso chiaramente: “dopo la trasformazione sociale, stiamo predisponendo la seconda operazione straordinaria, cioè l’aumento di capitale funzionale al completamento del nostro piano industriale”. Le due banche sommano attivi di poco superiori ai 15 miliardi di euro; il Credem da solo supera i 56 miliardi. Intesa oltre i mille.

L’aria attorno al progetto però è entusiasta e si procede cautamente. Enrico Marchi, presidente di Finint, è il titolare dei diritti d’autore dell’operazione. Da tempo, dopo le rovinose cadute della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, Marchi aspira ad una banca di territorio: “a noi piace l’idea di valorizzare ciò che rimane del sistema finanziario del Nordest, ma senza pensare a unioni tra una banca d’affari e una banca commerciale. Non stiamo guardando a scambi azionari, quanto piuttosto a un supporto di capitale attraverso un nostro fondo”.

 

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