Mediobanca, Del Vecchio ancora in stand-by

Come riporta Il Sole 24 Ore, la Delfin di Leonardo Del Vecchio tra un mese salirà al 20% di Mediobanca. Tuttavia l’azienda non ha ancora chiesto posti in consiglio. La domanda è se in caso di offerta sarebbe disposta ad accettarli.

Delfin fino ad oggi ha sempre attinto al mercato per mettere assieme il pacchetto azionario, con una sola eccezione: il 2% di Fininvest. Nel consiglio di Mediobanca infatti siede l’ex amministratore delegato di Mondadori ed ex presidente Fieg Maurizio Costa che però da anni non ha più rapporti professionali con il gruppo della famiglia Berlusconi. Anzi è nel board di Piazzetta Cuccia come indipendente da più di un mandato. Come tale siede nel comitato nomine della banca nel comitato “ex articolo 18, comma 4” dello statuto, che decide come comportarsi a riguardo delle nomine in Generali.

La seconda questione è che Delfin ha chiesto alla Bce l’autorizzazione a salire fino al 19,99% in quanto investitore finanziario, sottolineando la mancanza di pretesa di governance. Comportamento piuttosto fuori linea per Del Vecchio che non è abituato ad attuare comportamenti non attivi nelle sue partecipazioni di portafoglio.

Tuttavia, terza questione, come risulta dal verbale dell’assemblea non si è presentata in votazione. Almeno alla parte relativa alle modifiche statutarie per la nomina dell’ad e del direttore generale dall’esterno. Nella seconda parte invece l’azienda di Del Vecchio ha partecipato, benché astenendosi sul rinnovo della delega al cda per una eventuale ricapitalizzazione. La facoltà, confermata dall’assemblea, diluirebbe l’azionariato preesistente di poco meno del 10%.

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