Allarme banche, a rischio il 25% dei ricavi

Il futuro delle banche europee sembra poter essere piuttosto preoccupante. In gioco ci sarebbero quasi 160 miliardi ovvero il 25% dei ricavi totali attuali (645 miliardi). Come scrive Il Sole 24 Ore sono cinque le sfide da affrontare: “prepararsi alla fine dell emisure di emergenza; supportare la Capital market union e il Next Generation Ue; finanziare la transizione verso fonti energietriche sostenibili; accelerare la transizione digitale dei pagamenti, dei prestiti e degli altri servizi; sviluppare le infrastrutture finanziare di domani, a partire dall’euro digitale”.

Ad affermarlo è Oliver Wyman, società globale di consulenza strategica nel suo rapporto annuale sulle banche del vecchio continente, dal titolo “Ready To Lead: How Banks Can Drive the European Recovery”.

L’analisi parte da contesto attuale dopo la fase di crisi dovuta al covid-19 e l’istituto conferma che le banche si trovino al momento in una posizione ottimale per svolgere un ruolo di primo piano nella ripresa economica. La crisi è stata dura ma non come  prospettato, potrebbero mettere maggiormente in difficoltà le prossime cinque “partite”.

La prima e la seconda “partita” valgono entrambe 20 miliardi. “Le due sfide si incrociano – spiega Claudio Torcellan, responsabile dei servizi finanziari per Olver Wyman del Sud Est Europa – perché l’uscita dalle moratorie comporteerà per le banche la necessità di scegliere tra le aziende in crisi quelle salvabili perché dotate di piani di sviluppo sostenibili”.

A queste sfide di termine più stretto, si aggiungono le sfide a medio termine, con un orizzonte di quasi cinque anni. La transizione energetica potrà impattare per 25-50 miliardi, il supporto all’economia digitale 40 miliardi, la sovracapacità distributiva 20 miliardi.

I problemi relativi all’orizzonte che va oltre i cinque anni, l’impatto ammonta a 40 miliardi di ricavi. Infine, 15-20 miliardi si aggiungerebbero nel rischio relativo alle sfide sui pagamenti digitali.

“In Italia le banche avranno un ruolo chiave nel rilancio dell’economia del Paese. Nell’immediato futuro, da un lato agenda proattivamente per mitigare l’impatto della fine dei meccanismi transitori di supporto all’economia come le moratorie che in Italia sono stati rinnovati più a lungo che negli altri paesi europei per il duro impatto del Covid” commenta Torcellan.

Le banche potrebbero infine giocare un ruolo importante anche nell’avvicinare le imprese ad una Piazza Affari che vira verso la disabitazione. “In un’ottica di più ampio respiro le banche potranno farsi parte attiva nello sviluppo dei mercati dei capitali in Italia, dove il rapporto tra le società quotate e il Pil è uno dei più bassi d’Europa, anche nel contsto dell’operazione Euronext-Borsa Italiana che offre grandi potenzialità”, conclude Torcellan.

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