Consulenza, il futuro è su misura

Come scrive Il Sole 24 Ore, solo il 25% dei wealth e investment manager può fare affidamento sulle scienze comportamentali e sulla sentiment analysis per la customizzazione dell’offerta del cliente. La percentuale di chi le vorrebbe sfruttare è ben più alta: il 67%.

La fotografia è fornita da un’indagine “Are you developing a hyper-personalised strategy?” di Objectway, che raccoglie i risultati di un sondaggio online sottoposto a wealth&investment manager, sia nazionali che esteri.

Il 31% del campione, spiega Luigi Marciano ceo del Gruppo Objectway, sta adottando una strategia di iper personalizzazione, in ambito di proposta di investimento. Il 37% vuole utilizzare i dati raccolti nei diversi punti di contatto con il cliente. I benefici, spiega ancora Marciano, potrebbero riflettersi anche sull’inboarding digitale, che oggi ha un tasso di conversione inferiore al 10%.

La conseguenza sarebbe una profilazione più accurata, una consulenza più adeguata e maggiore fiducia da parte dei clienti. La capacità di iper-personalizzare consulenza e strategia di investimento attraverso il ricorso alla tecnologia è la leva capace di fare la differenza anche secondo EY.
Nel loro ultimo report, il Global Wealth Management Report, si evidenzia il ruolo e l’utilità dell’innovazione nei propri processi di investimento.

“Il 73% dei clienti italiani – commenta Giovanni Incarnato, EY Italy W&A management leader – ritiene che gli strumenti digitali abbiano migliorato le proprie scelte”.

Punto di vista condiviso anche dal World Wealth Report 2021 Capgemini che evidenza come la chiave del successo si trovi nel passaggio a un ecosistem aperto, nel quale possa essere sempre più semplice e agevole incontrare gestori patrimonili e realtà wealth-tech.

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