Bnl Bnp Paribas LB, tutte le frecce nell’arco dei consulenti

Sono essenzialmente due i temi caldi che caratterizzano da anni, per non dire da sempre, il settore della consulenza finanziaria in Italia. Il primo, forse il più discusso, è quello del ricambio generazionale, legato a un’età media dei consulenti finanziari che supera abbondantemente il mezzo secolo; il secondo, maggiormente riferibile al mondo finanziario nel suo complesso, riguarda la presenza minoritaria di professioniste rispetto a professionisti.

Se favorire l’ingresso dei giovani nel mercato è essenziale per la sopravvivenza de facto dello stesso, promuovere la consulenza finanziaria senza barriere di genere, è fondamentale per offrire ai risparmiatori italiani una proposta professionale che faccia delle competenze l’unico elemento discriminante per la scelta dei servizi.

Il mercato della consulenza finanziaria italiano è consapevole di ciò e non è forse un caso se la percentuale di donne tra i giovani professionisti del settore risulta nettamente maggiore rispetto a quella complessiva del campione; ecco quindi che lo sviluppo di servizi di advisory sempre più competitivi e dal respiro internazionale, dovrà necessariamente passare da una visione strategica d’insieme relativa ai temi precedentemente citati.

A tal proposito BLUERATING ha deciso di contattare alcune tra le principali banche e reti operative in Italia con la finalità di comprendere meglio lo status quo delle donne che lavorano nella consulenza finanziaria.
Una prima parte di domande per la società e una seconda sequenza di quesiti dedicati direttamente alle professioniste. Ciò che emerge è la consapevolezza che nel Bel Paese il percorso di “normalizzazione” non è ancora terminato, ma appare altrettanto evidente la ferma volontà di proseguire con sempre maggiore impegno lungo questo importante cammino. Qui di seguito le domande per Bnl Bnp Paribas LB, lato società. Risponde Paolo Cecconello, Responsabile Commerciale e Sviluppo Rete Life Banker.

1 – Come si caratterizza nella vostra realtà la presenza di professioniste della consulenza finanziaria?

Bnl Bnp Paribas Life Banker è particolarmente attenta, come la banca e il gruppo, ai temi legati alla parità di genere, consapevole che, nel mondo della consulenza finanziaria e patrimoniale, ci siano ancora margini per poter essere sempre più inclusivi, per valorizzare le competenze e le peculiarità umane e professionale di chi lavora già o scelga di avvicinare a questa professione. Al momento la nostra rete rispecchia quanto sta avvenendo sul mercato: registriamo un crescente interesse delle professioniste al nostro settore, ma, per quanto riguarda la nostra realtà specifica, ci attendiamo una maggiore attrattività per il futuro rispetto alla media, grazie al nostro modello integrato e agli investimenti che abbiamo messo in campo anche a beneficio dei profili più giovani, alla loro formazione e di sostegno all’avviamento dell’attività.

2 – Analizzando i dati Ocf, emerge che circa un quinto dei consulenti è donna, mentre la percentuale cresce nei nuovi ingressi. A vostro avviso come si svilupperà nei prossimi anni il mercato in tal senso?

Il trend è chiaro e accelererà nei prossimi anni, i nuovi ingressi vedranno sempre più la presenza di donne e il ricambio generazionale sarà sempre più al femminile. Oggi, inoltre, un numero sempre maggiore di dipendenti bancari guarda alla consulenza finanziaria come un’opportunità di realizzazione personale e professionale; se consideriamo che all’interno delle banche il rapporto uomo/donna è ripartito in maniera più equa, ecco che saranno sempre più quest’ultime a guardare con interesse verso questo mondo. Il ruolo dei giovani e delle prossime generazioni che si affacciano a questa attività: essi nascono già culturalmente “più evoluti e moderni” rispetto al proprio ruolo sociale e professionale, con ambizioni sempre più simili ed equiparate in relazione alla propria realizzazione nel mondo del lavoro.

3 – Quali possono essere le azioni atte a favorire l’ingresso di professioniste nel mondo dell’advisory?

Agire da subito, e ciò vale sia per le donne sia per gli uomini, come consulenti patrimoniali, quindi con una impostazione mentale che consenta di guardare oltre il ruolo tradizionale, perché solo con un’impostazione nuova ed evoluta si potrà “servire” il cliente intercettando le sue aspettative. I life banker hanno a disposizione un modello capace di offrire un servizio completo a 360 gradi e ciò per una giovane, come per un giovane che si approccia a questa attività, significa disporre del maggior numero di “frecce al proprio arco” e avere così maggiori opportunità. Tutte coloro che hanno invece già un’esperienza consolidata, potranno dare continuità alla propria azione evolvendo e completandosi professionalmente. E’ inoltre fondamentale la formazione, la squadra di supporto, per creare e condividere percorsi di carriera che portino ad avere brave professioniste consulenti e manager, il cui numero dovrò crescere nel nostro settore e nel mondo delle reti, e che facciano da effetto moltiplicatore sullo sviluppo complessivo della loro partecipazione a questa professione.

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