Consulenti: etici sì, ma a ragion veduta

Qui le precedenti puntate:

Consulenti, dilemmi etici per investire
Consulenti etici sì, ma anche consapevoli
Consulenza, l’immaginazione morale del professionista
Consulenza, saper giudicare con la morale
Consulenza, qui ci vuole un dilemma etico
Consulenti, il coraggio di essere morali

Delle 7 abilità della competenza etica del professionista, la settima è l’autoconsapevolezza morale, ovvero la capacità di avere una chiara cognizione circa l’utilizzo di pregiudizi cognitivi e, di conseguenza, attuare strategie per una loro efficace gestione.

Contaminazione mentale
I pregiudizi rappresentano una contaminazione mentale del processo di decisione mediante una elaborazione inconscia delle parti sub-corticali del cervello (sistema 1). Questo sistema operativo persegue essenzialmente il piacere e cerca di evitare le situazioni minaccianti. È caratterizzato da velocità, facilità di elaborazione e non richiede molta energia. Di contro, la componente corticale del cervello (sistema 2) ha caratteristiche opposte: è lento, opera a livello deliberativo e consapevole, e può attivare, se opportunatamente stimolato, scelte e comportamenti etici. È impegnativo e richiede molta energia, con alta autoconsapevolezza e controllo, e genera il pensiero razionale, logico e scettico. Solitamente le decisioni immorali hanno la radice irrazionale nel sistema 1 che invia suggerimenti al sistema 2, che li trasforma in credenze per intraprendere decisioni e azioni che favoriscono interessi egoistici.

Meccanismi di disimpegno
Ciò viene effettuato con meccanismi di disimpegno morale che autogiustificano comportamenti immorali, mantenendo così una auto-percezione di integrità. Come sviluppare l’abilità dell’autoconsapevolezza morale? Il modulo di check up è disponibile al link: ispri.ng/23KlK e altre risorse circa la competenza etica: ispri.ng/69p2W

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