Banca Widiba, una rete da WOW

Sono essenzialmente due i temi caldi che caratterizzano da anni, per non dire da sempre, il settore della consulenza finanziaria in Italia. Il primo, forse il più discusso, è quello del ricambio generazionale, legato a un’età media dei consulenti finanziari che supera abbondantemente il mezzo secolo; il secondo, maggiormente riferibile al mondo finanziario nel suo complesso, riguarda la presenza minoritaria di professioniste rispetto a professionisti.

Se favorire l’ingresso dei giovani nel mercato è essenziale per la sopravvivenza de facto dello stesso, promuovere la consulenza finanziaria senza barriere di genere, è fondamentale per offrire ai risparmiatori italiani una proposta professionale che faccia delle competenze l’unico elemento discriminante per la scelta dei servizi.

Il mercato della consulenza finanziaria italiano è consapevole di ciò e non è forse un caso se la percentuale di donne tra i giovani professionisti del settore risulta nettamente maggiore rispetto a quella complessiva del campione; ecco quindi che lo sviluppo di servizi di advisory sempre più competitivi e dal respiro internazionale, dovrà necessariamente passare da una visione strategica d’insieme relativa ai temi precedentemente citati.

A tal proposito BLUERATING ha deciso di contattare alcune tra le principali banche e reti operative in Italia con la finalità di comprendere meglio lo status quo delle donne che lavorano nella consulenza finanziaria.
Una prima parte di domande per la società e una seconda sequenza di quesiti dedicati direttamente alle professioniste. Ciò che emerge è la consapevolezza che nel Bel Paese il percorso di “normalizzazione” non è ancora terminato, ma appare altrettanto evidente la ferma volontà di proseguire con sempre maggiore impegno lungo questo importante cammino. Qui di seguito le domande per Nicola Viscanti, responsabile della rete dei consulenti finanziari.

1 – Come si caratterizza nella vostra realtà la presenza di professioniste della consulenza finanziaria?

In Banca Widiba è attivo da tempo il progetto WOW – Women of Widiba, un percorso di valorizzazione dei talenti femminili che si traduce anche in una serie di iniziative di educazione finanziaria rivolte al mercato. Non si tratta assolutamente di “quote rosa” perché Widiba premia sempre le competenze e la preparazione. La capacità di entrare più facilmente in empatia con le persone rendono le professioniste della consulenza figure davvero speciali che, grazie alle loro doti innate come ascolto e immedesimazione, riescono a diventare partner dei propri clienti costruendo insieme la loro storia finanziaria.

2 – Analizzando i dati Ocf, emerge che circa un quinto dei consulenti è donna, mentre la percentuale cresce nei nuovi ingressi. A vostro avviso come si svilupperà nei prossimi anni il mercato in tal senso?

La presenza femminile sta crescendo ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto se ci confrontiamo con il mondo private dei dipendenti bancari. Negli obiettivi di WOW c’è anche quello di far conoscere maggiormente il ruolo sociale dei consulenti finanziari e la loro importanza per le famiglie. Le donne, che spesso gestiscono il bilancio familiare, hanno una maggiore sensibilità su questi temi. Guardando ai prossimi anni sono convinto che la presenza delle donne continuerà a crescere anche grazie ai tanti bancari che stanno pensando di passare alla libera professione.

3 – Quali possono essere le azioni atte a favorire l’ingresso di professioniste nel mondo dell’advisory?

Occorre lavorare principalmente su tre livelli. In primo luogo quello culturale, ovvero incentivare l’inclusione e superare il pregiudizio che la consulenza sia una professione per uomini. Poi a livello formativo: è necessario partire dalle nuove generazioni e parlare con loro anche all’interno delle università, introducendo percorsi di laurea specifici. E infine, ultimo ma non per importanza, il livello divulgativo, promuovendo l’organizzazione di eventi e attività di comunicazione per far conoscere la professione.

Qui le precedenti puntate del dossier:
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