Mediobanca, Caltagirone accelera e sale al 5%

Francesco Gaetano Caltagirone supera il 5% di Mediobanca e riapre la partita sul futuro dei grandi assetti finanziari nazionali. Come scrive Il Sole 24 Ore,  l’imprenditore romano arriva alle calcagna di Leonardo Del Vecchio che ditiene già il 19% del capitale di Piazzetta Cuccia e può salire, stando all’ok della Bce, al 20%. Entrambi,  5,6% (Caltagirone) e il 4,8% (Del Vecchio), detengono azioni importanti all’interno delle Generali, il campione finanziario nazionale di cui la stessa Mediobanca è primo azionista con il 12,9 per cento.

Il focus strategico si sposta quindi su Generali, obiettivo verso il quale sembrano orientarsi le mosse dei due. Mediobanca potrebbe servire da leva per raggiungere una percentuale maggiore. La motivazione è che sulla banca d’affari milanese non ci sono a breve appuntamenti di rilievo, come scrive Il Giornale, “il cda è appena stato rinnovato, la governance non è in revisione, conti e strategie danno soddisfazione a tutti. ”

Il punto è, invece, a Trieste. Sia Caltagirone sia Del Vecchio hanno manifestato in varie occasioni le loro perplessità in relazione all’attuale gestione dell’ad Philippe Donnet, che è nel mirino dei due imprenditori – e più in generale lo è la governance del gruppo triestino. In particolare, vedono come il fumo negli occhi l’adozione della «lista del cda», cioè la possibilità che sia il consiglio uscente a scegliere quello successivo. Il modello, consentito dallo statuto e appoggiato da Mediobanca e dal suo ad Alberto Nagel deve essere portato in consiglio dal presidente Gabriele Galateri, il quale però non lo ha ancora fatto. E la prossima finestra è vicina: il cda della semestrale del 2 agosto. Per questo la mossa di ieri di Caltagirone è interpretata come un altro movimento del pressing portato avanti su Mediobanca in chiave Generali.

I prossimi giorni risultano decisivi.  Il 29 luglio è in calendario il cda di Mediobanca; l’indomani sono attesi gli stress test sulle banche: un verdetto che peserà molto sul risiko e soprattutto sul destino di Mps. Il 2 agosto, infine, il consiglio delle Generali (dove Caltagirone è vicepresidente e Del Vecchio è rappresentato da Romolo Bardin), nel quale Galateri potrebbe mettere ai voti la lista del cda.

In mezzo, il 31 luglio, ci sarà anche il cda di Rcs. Il summit è atteso per vedere se saranno presi in considerazione accantonamenti sulle cause di Blackstone, storia che potrebbe presto rientrare nel grande gioco in corso tra i poteri forti della finanza.

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