Consulenza, i capitali privati per ripartire

Antonella Massari, segretario generale Aipb (Associazione Italiana private banking), intervistata da L’Economia de Il Corriere della Sera, si interroga sull’efficacia della teoria keynesiana in questi tempi caratterizzati da “tassi demografici in calo e processi produttivi trasformati dalla tecnologia”.

“E’ indispensabile”, sottolinea Massari, “riconoscere il necessario contributo dell’investimento privato”. E al netto della liquidità sui conti e quindi di un’apparente scarsa propensione all’investimento, Massari aggiunge: “deve essere un privato tutt’altro che indifferente, ma interessato a dare il proprio contributo con investimenti di lungo periodo.

Massari punta quindi sull’economia reale, l’unica che potrebbe risollevare il circuito degli investimenti. “Da un progetto di ricerca in via di finalizzazione emerge come lo stimolo privato all’impresa abbia prodotto nelgi ultimi tre anni una crescita del 240% e come le imprese finanziate attraverso Fia selezionati dal private banking abbiano avuto una crescita mediamente superiore del 10 per cento.

In quest’ottica, le risorse pubbliche non bastano da sole a produrre multipli simili. “Ma la forza combinata” dice la Massari “dell’impulso pubblico con quelloprivato può innescare un circolo virtuoso in grado di dare un’accelerazione allo sviluppo dell’impresa e dell’innovazione” Come riuscire in questa impresa quindi? “E’ la struttura del capitalismo italiano che richiede una revisione profonda per rendere più permeabile l’economia reale ai flussi di capitale e indirizzarli verso la dorsale della nostra economia: le Pmi”.

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