Vi proponiamo di seguito una riflessione inviataci da un nostro lettore, consulente in Bnl, in risposta all’articolo Intesa vs Unicredit, ipotesi sfida a colpi di consulenti.
Fare commenti su questo importante deal su cui ci sono valutazioni in corso ( due diligence e data room aperte ) è azzardato e forse non corretto data anche la delicatezza del dossier . Quello che mi sento di dire , anche sulla base di quella che è stata la mia esperienza pregressa , è che ogni M&A deve offrire l’opportunità di creare valore non solo agli stake holder ma soprattutto ai clienti finali e dare impulso a ( o almeno dovrebbe ) a cercare nuove strade di business model diversi e innovativi anche a beneficio dei suoi CF o Gestori di Relazione con la clientela . Il settore bancario è in forte cambiamento ( margini molto compressi se non negativi , gestione di NPL , forte accelerazione sul digitale e sull’utilizzo dei big data , prepensionamento massiccio di personale maturo negli anni, eliminazione di servizi a modesto valore aggiunto e costi elevati come il servizio di cassa ) e soprattutto è pressato dal mondo delle reti di consulenza finanziaria – decisamente più agili e forse più essenziali nei loro modelli di servizio -che intercettano e gestiscono una parte importante del wealth ma non il resto dei bisogni dei clienti . Forse da un connubio tra rete e banca , come è avvenuto con successo da noi in BNL dove la rete dei Life Banker è perfettamente integrata , seppur autonoma nella sua specialità di rete di consulenti finanziari , con la rete banca e tutte le società del gruppo , potrebbe essere la nuova frontiera di questo settore e ne beneficerebbero soprattutto i clienti che cercano stabilità nella relazione con un referente unico , che chiedono maggiore attenzione e sempre più trasparenza, e che ci chiedono semplificazione e capacità di gestire “ a tutto tondo “ i loro bisogni.