La Bollywood dell’arte indiana sbanca in occidente

L’attrice indiana Tina Ambani ha reso “birth”, 1955, di F.N. Souza (stima 750mila-1 milione di euro) il quadro indiano più caro mai venduto in asta, pagandolo 1,6 milioni di euro all’asta Christie’s South Kensington di arte asiatica moderna e contemporanea dell’11 giugno.

Pur essendo un’opera dal gusto discutibile, Birth è considerata uno dei lavori storicamente più significativi dell’artista. Maddipote e Kamala Chaudry, i collezionisti indiani residenti negli USA che l’hanno consegnata a Christie’s per la vendita, l’avevano acquistata pochi anni fa in una vendita ondine.

La pioggia dei nuovi record è ormai diventata una caratteristica delle aste di arte indiana (senza considerare artisti quali Anish Kapoor e Raquib Shaw, che hanno costruito la loro carriera in India).

Nuovo record d’artista anche per Tyeb Metha con un senza (figura su risciò), del 1984, che ha realizzato 1.2 milioni di euro. Pare che l’acquirente fosse il manager newyorkese di fondi ad alto rischio Rajiv Chaudri, che nel 2003 aveva pagato “Mahisasura” di Metha 1.5 milioni di dollari, precedente record per un’opera d’arte indiana.

L’installazione circolare di Subodh Gubta del 2007, 2 tonnellate di tegami e vasi in acciaio inossidabile, è andata venduta per 760mila euro (stima 380-630mila), nuovo record d’artista. Esposta l’anno scorso alla Jack Shainman Gallery di New York, era, insieme con “Bucket”, 2007, sempre di Gubta, che ha fruttato 150mila euro, tra un gruppo di opere descritte da Christie’s come provenienti da una collezione privata europea.

Secondo i mercanti interpellati erano dello stesso collezionista francese che nell’ultima asta londinese di Sotheby’s aveva consegnato un nucleo di opere di artisti indiani contemporanei acquistati di recente. Ne faceva parte anche un “senza titolo” del 2005 di TV Santosh, venduto a 183mila euro (stima iniziale 38-63mila euro).

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