Mps-Unicredit, in vista 6mila esuberi

La due diligence scade questa settimana, già esclusiva concessa all’Unicredit su Mps,  controllato per il 64% del capitale dal Tesoro. E il presidente dell’istituto senese Patrizia Grieco in una lettera ai dipendenti spiega che l’analisi della data room: «sta procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti».

Grieco cerca anche di smorzare le tensioni sottolineando che il cda del gruppo “monitorerà e supervisionerà il cammino della soluzione strutturale avviata con l’apertura della Virtual Data Room”. In ballo ci sono circa 6mila esuberi su un totale di 21 mila dipendenti.

Il Consiglio di Mps si è riunito lo scorso primo settembre per fare il punto del percor La prossima settimana intanto è previsto un appuntamento importante: l’audizione del Ceo di Unicredit Andrea Orcel davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario in programma il 14 settembre. Prima di lui sarà sentito Bernardo Mattarella, Ad di Mediocredito Centrale, entrato nella data room per valutare l’acquisizione di 150 sportelli Mps al Sud.

Appare improvvisamente decisivo il ruolo di Mcc in ottica di un accordo. Unicredit infatti non appare disponibile a ripatrimonializzarsi per fronte a crediti deteriorati per 4 miliardi in carico a Mps. Il nodo dei rischi legali correlati potrebbe essere affrontato con la dote delle Dta. L’intervento di Mcc darebbe una soluzione agli sportelli meridionali che non interessano a Unicredit, che punta invece alla rete di Mps nel Centro Nord.

Il nodo è comunque quello degli esuberi, che dovrebbero essere non meno di 6 mila su un totale di 21.400 dipendenti Sarà l’ex capo delle risorse umane Mps, Ilaria Dalla Riva, appena passata a Unicredit a dover gestire un dossier non semplice.

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