Piazza Affari, Del Vecchio-Caltagirone: rischio concerto?

Il Sole 24 Ore esplica un dubbio lecito e taciuto, perché insomma a ben vedere i fatti le prove scarseggiano. Ma il quotidiano riporta un certo brivido comune a Piazza Affari, e anche tra gli spettatori esterni, che possa esserci – benché sottaciuta – la possibilità di un concerto.

Per concerto, secondo il Testo Unico della Finanza un’azione di concerto è l’azione congiunta di due o più azionisti sulla base di un accordo (espresso o tacito) con due finalità possibili: ottenere il controllo di una società quotata oppure contrastare gli obiettivi di un’Opa. La seconda ipotesi è esclusa.

Tuttavia il quotidiano ha raccolto in forma anonima i pareri di vari avvocati finanziari sulla possibilità di concerto e tutti hanno risposto che l‘eventualità è remota o fantasiosa, prima di tutto perché mancano le prove che questo possa avvenire.

A fugare i dubbi prima di tutto è la tipologia di patto esplicito instaurato tra i due (benché pensare che sia stato dichiarato non esclude che ci possano essere accordi ulteriori sottaciuti). L’accordo innazitutto è delimitato nel tempo, la loro azione è quindi delimitata al 27 settembre e sarà concentrata tutta sul cda. Una circoscrizione che dovrebbe lasciare fuori i due dalla possibilità di concerto.

Perché ci possa essere l’eventualità, ripetono gli avvocati, ci deve essere un accordo, anche tacito, e l’obiettivo deve essere quello di mantenere, acquisire o rafforzare il controllo su una società. In questo caso si tratterebbe di Mediobanca.

Tuttavia, rimane il nodo prove. Se la Consob trovasse le prove e se i due dovessero superare insieme il 25% di Mediobanca sarebbero costretti a lanciare un’Opa.

Inoltre, Caltagirone ha l’ok dalla Bce a salire in Mediobanca fino al 20% purché non interferisca nella governance. Dunque in ogni caso non potrebbe davvero controllare Piazzetta Cuccia.

Fatti i calcoli, dato che per Generali la soglia dell’Opa è del 25%, per oltrepassarla Caltagirone, Del Vecchio, Mediobanca e i Benetton dovrebbero accorpare le loro partecipazioni. Mediobanca tuttavia in questa ipotesi si trova dall’altra parte delal barricata, a sostenere la governance di Donnet. Insomma la possibilità del concerto è fugata sia per Mediobanca, che per Generali.

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