I candidati sono sostanzialmente tre. Dopo l’annuncio di Angela Merkel di voler ritirarsi dalla politica, la coalizione democratica-cristiana della CDU assieme al gemello bavarese CSU hanno trovato il loro candidato in rmin Laschet, Ministro-Presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia – chiara scelta di continuità rispetto alla linea politica della Merkel. Per i Verdi, che tra aprile e maggio sono stati il primo partito dopo una grande rimonta sulla CDU-CSU, la candidata è Annalena Baerbock, deputata dal 2013. Infine, il candidato del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) è invece l’attuale Vicecancelliere e Ministro delle Finanze Olaf Scholz.
E proprio Scholz cade in una fossa scavata personalmente da un analista agguerrito di Db Research, il cui nome non è noto, e che – come riporta Il Sole 24 Ore – ha distribuito un report di venti pagine in cui elenca tutti gli scandali, le mancanze e i difetti del mondo finanziario tedesco. La prima critica è quella mossa nei confronti del modello a tre pilastri che, secondo l’analista, risulta inefficente. Ma le critiche arrivano anche a Scholz, che sempre secondo l’analista non è stato in grado di arginare il giro di denaro sporco, nè la caduta di Wirecard e Cum-ex. “Come mi si può accusare di non aver fatto tutto il necessario?” ha riposto il candidato dell’SPD.
La spada non si ferma e infilza anche la BaFin, istituzione “carente nella cultura della vigilanza”: “Difficile che si sia al mondo un supervisore dei mercati che sia stato travolto da così tanti scandili finanziari come quelli che hanno investito BaFin negli ultimi 15 anni. E anche il Bundestag: ha istituito tre commissioni d’inchiesta su HypoReal Estate, Cum-ex e Wirecard ma non molto è cambiato finora, e tutto questo è vergognoso” si legge nel report di Db. Le critiche non si fermano e travolgono anche l’inadeguatezza dei vertici di BaFin (avvocati e non economisti o revisori), l’inefficenza bancaria nel trasformarsi e nel rimanere indietro rispetto ai competitor internazionali.
Il rapporto ha circolato quanto basta, ripreso dalla stampa specializzata e non, da Borsen-Zeitunga Tagesschau. Messi in imbarazzo i vertici di Deutsche Bank Research sono corsi ai ripari ritirando immediatamente lo Studie dalla circolazione, in quanto “non autorizzato”.