Mediobanca, Del Vecchio: “Cambiare lo statuto”

Leonardo Del Vecchio, primo socio di Mediobanca al 18,89%, chiede di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 28 ottobre. La proposta è quella di cambiare lo statuto, cambiamenti quelli prospettati dal numero uno di Delfin che potrebbero minare l’indipendenza di Piazza Cuccia. Chiede di cancellare la clausola per la quale tre consiglieri devono essere manager della banca da almeno tre anni.

Per il patron di Delfin la clausola non è più «coerente» con la prassi «normale di mercato e con basilari principi di governance». E continua affermando che tale regola non è presente in nessuna banca e rende «di fatto impossibile» al board uscente «presentare una propria lista senza il diretto coinvolgimento e l’assenso del management in carica, e perciò sostituire il management quando così richieda l’interesse delle società». Inoltre rende più difficile anche una eventuale lista dei soci, che dovrebbero candidare manager che si troverebbero in concorrenza con il ceo cui rispondono.

La seconda richiesta è estendere il numero dei consiglieri di minoranza. Dagli attuali 2 a 3 o 4, inoltre che sia consentito a più liste di eleggerli. Oggi Mediobanca ha il 13% di consiglieri di minoranza contro il 18-20% delle altre società.

Tuttavia, precisa la nota, «Delfin non prevede né intende revocare» l’attuale board «prima del termine del suo mandato», ma chiedere che «da ora in avanti» i manager lascino a «board e azionisti, come accade in qualsiasi altra società, il diritto di decidere in ultima istanza chi debba gestire la banca».

Ieri il patto light sul 10,7% ha perso il 2,1% dei Benetton, che vogliono «mantenere l’assoluta neutralità» e «non schierarsi» nelle vicende «che occupano Mediobanca, pur esprimendo pieno apprezzamento per l’attività» del management.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!