Credit Suisse, cadute e riorganizzazioni

Credit Suisse ha pubblicato ieri i risultati del terzo trimeste del 2021.  Come preannunciato, e ipotizzato, l’istituto elvetico ha delineato una nuova strategia aziendale. L’obiettivo, come scrivono Milano Finanza e Il Sole 24 Ore, è quello di superare un anno critico per l’istituto, caratterizzato da scandali piuttosto importanti.

Parlando di salute però non va meglio. L’utile netto si è attestato a 434 milioni di franchi svizzeri, in calo del 20,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Meglio invece il fatturato, a 5,44 miliardi, facendo segnare un incremento del 5% su base annua. Hanno chiaramente pesato le spese per i contenziosi legali da 564 milioni, di cui 214 milioni legati al caso di corruzione in Mozambico.

Tuttavia, la banca ha battuto in entrambi i casi le attese del mercato. Gli analisti infatti avevano stimato profitto per 308 milioni e ricavi per 5,09 miliardi. L’istituto ha spiegato tale divergenza tra ipotesi e risultati: l’aiuto è arrivato dalla divisione di gestione patrimoniale. I ricavi netti, in questa unità, sono aumentati del 3% raggiungendo i 3,3 miliardi. Di conseguenza, il fatturato proveniente dai servizi di investment banking è balzato del 10% a 2,5 miliardi. Da ultimo, il rapporto Cet 1 è migliorato al 14,4% rispetto al 13% di un anno fa.

“Per gli ultimi tre mesi dell’anno, Credit Suisse si aspetta una perdita netta a causa di un onere una tantum da 1,6 miliardi di franchi relativo all’acquisizione della società Donaldson, Lufkin & Jenrette nel 2000 e di un calo dei volumi di mercato sulla scia delle mosse delle banche centrali” scrive MF.

Per quanto riguarda le mosse future, António Horta-Osório, chairman del Suisse, ha preannunciato che verrà chiusa la maggior parte delle attività di prime brokerage, “che forniscono servizi a hedge fund quali Archegos (che ha provocato perdite per 5,5 miliardi di dollari), con un taglio di oltre 3 miliardi di dollari all’investment banking (-25%). Queste risorse verranno trasferite alla divisione di wealth management fino al 2024″.

Si intensificheranno gl investimenti in tecnologia di circa il 60%, e si prevede l’assunzione di 500 private banker. L’obiettivo sarà gestire 1.100 miliardi, contro i 900 attuali, e di raggiungere ricavi riccorenti entro il 2024.

Novità anche lato struttura:  a partire dal prossimo gennaio, Credit Suisse  si semplificherà organizzandosi in sole quattro divisioni, raggruppando tutti i business di investment banking, wealth management e asset management in un’unica unità ciascuna, con la quarta divisione che sarà la sua banca svizzera.

 Intanto, Zurigo il titolo Credit Suisse sale dello 0,55% a quota 9,954 franchi.

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