Consulenti, sei investitori su dieci vogliono prodotti SRI

Il “bla bla bla” reso famoso nelle ultime settimane da Greta Thunberg non sembra riguardare, o perlomeno non del tutto, il mondo del risparmio gestito. Dalla ricerca Real Trend, realizzata da salone.SRI, attraverso l’ufficio studi ETicaNews – organizzatrice del salone.SRI e prima “ESG Knowledge Company” italiana –, e da Anasf – l’Associazione Nazionale dei Consulenti Finanziariemerge infatti come l’interesse degli investitori verso i prodotti SRI sia in aumento e, in parallelo, come sempre di più il ruolo del consulente finanziario sia influente nelle decisioni di investimento degli italiani. Contestualmente, i consulenti finanziari chiedono maggiore formazione alla luce di uno scenario normativo in costante evoluzione.

L’indagine – che sarà presentata ufficialmente il 16 novembre al Palazzo delle Stelline di Milano nel corso del salone.SRI – indica infatti che, nel 2021, quasi il 64% dei clienti dei consulenti ha dimostrato interesse verso i prodotti SRI (erano il 50% nel 2020).  Dal sondaggio emerge inoltre una crescente attenzione all’identità SRI delle case di gestione, per escludere i player che approcciano questo settore con finalità di mero greenwashing: il 66% dei clienti (contro il 48% del 2020) ha mostrato maggiore interesse per il reale impegno ESG dei gestori di fondi SRI. Infine, solo il 10% dei clienti (contro il 16% del 2020) ha mostrato scarso interesse verso la finanza SRI, a dimostrazione di una sensibilità sempre più diffusa.

Un trend, quest’ultimo, che riguarda anche l’universo dei professionisti della consulenza finanziaria: la percentuale del campione che definisce “ottima” la propria conoscenza dei prodotti SRI è infatti salita dall’8% del 2020 al 18%, tendenza confermata anche guardando alla conoscenza dei criteri ESG, definita “ottima” da oltre il 20% dei consulenti, contro l’11% del 2020. Tuttavia, oltre sei consulenti su dieci pongono la “formazione” e “l’informazione” in testa alle richieste avanzate alla propria rete di appartenenza sul fronte SRI (il 53% del campione ritiene “migliorabile” la formazione sulle tematiche di finanza responsabile). Una ulteriore conferma della volontà da parte della categoria di sostanziare, attraverso un costante e qualificato aggiornamento della propria expertise, il ruolo di partner privilegiato per scelte di investimento sempre più consapevoli.

Luigi Conte, presidente di Anasf ha commentato: “Noi consulenti finanziari stiamo investendo in formazione e informazione sul fronte SRI per rispondere prontamente ai bisogni puntuali e prospettici dei cittadini. A confermarlo le oltre 1.400 iscrizioni al corso Esg, realizzato da Anasf con Sda Bocconi, e gli oltre 500 professionisti già certificati Efpa in tal merito. È necessaria una maggiore responsabilità e consapevolezza da parte di tutti gli attori del settore per innescare un processo virtuoso di nuove soluzioni d’investimento efficienti e funzionali agli scopi sia del singolo che l’EU Green Deal”.

Luca Testoni, fondatore del salone.SRI, ha commentato: “Dalla nuova edizione della ricerca Real Trend emerge chiaramente come il grado di aggiornamento in termini SRI del consulente finanziario sia fondamentale per soddisfare la crescente richiesta di apertura a questa dimensione da parte degli investitori. Un dato da tenere in grande considerazione è quello relativo all’attenzione all’identità ESG di chi gestisce il prodotto di investimento e non solo alle caratteristiche SRI di quest’ultimo: chiaro segno che, sempre più spesso, si arriverà a smascherare il greenwashing”.

Quelli indicati sono alcuni dei principali risultati della ricerca Real Trend, l’osservatorio Anasf erogato dal 4 al 18 ottobre a un panel di 600 soci.

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