L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ovvero l’Antitrust, ha chiuso il procedimento istruttorio contro Fineco, dopo la decisione contro i tassi di interesse negativo. La sentenza è arrivata: “l’Autorità ha accolto gli impegni presentati da FinecoBank per risolvere tale criticità” scrive Il Corriere della Sera.
L’istituto diretto da Alessandro Foti lo scorso a marzo ha aperto il vaso di Pandora. La decisione infatti era quella di chiudere i conti correnti dei clienti che avevano una giacienza media liquida pari o maggiore a 100.000 euro senza alcuna forma di investimenti. La mossa aveva puntato i riflessori sulla tematica dei tassi di interesse negativi (cioè si paga per avere i soldi, non per prenderli). Tuttavia l’Antitrust aveva prontamente aperto un’istruttoria per presunta pratica commerciale scorretta.
Come scrive Il Corriere della Sera, nella nota dell’organo si legge che: «Secondo l’ipotesi di avvio dell’istruttoria con questa modifica contrattuale FinecoBank poteva esercitare pressioni sui correntisti per indurli a sottoscrivere servizi finanziari e/o di gestione del risparmio, peraltro con condizioni economiche onerose, in modo da dirottare la liquidità superiore a 100.000 euro verso forme di finanziamento o di investimento più profittevoli per la banca e lasciando come unica alternativa per i clienti la chiusura del conto corrente. Si tratta però di un’alternativa penalizzante per i correntisti, considerati i costi a loro carico per il trasferimento del conto presso un altro istituto di credito».
Fineco però ha degli obblighi da rispettare. Deve illustrare «in modo oggettivo e senza fini promozionali», diverse opzioni per evitare il recesso. Tra queste ci sono, come riporta il quotidiano:
1 la ricontrattualizzazione individuale dei costi di conto corrente secondo listini predefiniti e senza discriminazioni;
2 il trasferimento senza spese della giacenza in eccesso su eventuali conti del cliente in altri istituti di credito;
3 l’utilizzo della giacenza in eccesso per l’acquisto gratuito di titoli di Stato italiani, che potranno essere venduti senza spese, o per l’acquisto di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, partecipazioni in Exchange Traded Fund e/o in altri Oicr) tramite la piattaforma online di Fineco in modo autonomo oppure tramite il supporto di un consulente finanziario della banca.