Come scrive Il Sole 24 Ore, il riferimento del Fitd è chiaro: “il veicolo consortile delle banche italiane, a norma di statuto, è in grado infatti di erogare interventi preventivi per un importo massimo pari al 50% delle contribuzioni versate dal sistema nell’anno precedente, cifra eventualmente elevabile di un altro 20% in casi eccezionali”. Ovvero l’esborso massimo del Fitd può arrivare fino 700 milioni circa. Ma nell’idea di Bper si sarebbe dovuto aggiungere una quota di ulteriori 200 milioni da far iniettare dallo Schema volontario. Ma il quorum al 95% degli aderenti è stato totalmente contrario, da qui la fumata nera del fondo.
Una bocciatura che però lascia spiragli di trattativa. Fonti vicine al dossier fanno sapere che la proposta è il risultato di un’analisi ragionata e come tale non soggetta a revisione. Secondo le fonti del quotidiano, “Carige era ed è un’occasione, potenzialmente da cogliere, ma solo a determinate condizioni”. A partire da una: il miliardo che viene sollecitato non è una cifra scelta caso ma è il frutto di un calcolo articolato.