Fineco, ecco il piano per il 2022

Bluerating intervista i protagonisti del mercato in merito agli obiettivi per il 2022. Qui di seguito le risposte di Mauro Albanese, vicedirettore generale di Fineco e responsabile Private Banking e Rete Pfa.

Quali sono i principali risultati che avete conseguito nel 2021?

I dati di raccolta mettono in luce un’accelerazione ulteriore rispetto al 2020, che già era stato per Fineco un anno di forte crescita. Al 30 novembre abbiamo superato 9,2 miliardi di euro di raccolta di cui 6,5 miliardi in gestito, a fronte rispettivamente di 7,7 miliardi e 3,5 miliardi di un anno fa. Dal nostro punto di vista il dato più rilevante è la conversione della liquidità verso il risparmio gestito, che conferma come i consulenti Fineco stiano riuscendo a rispondere alle esigenze di investimento della clientela puntando sui nostri storici driver di crescita. Mi riferisco certamente all’abitudine nei confronti dell’utilizzo dei canali digitali, grazie alla quale possiamo offrire un’esperienza utente immediata e al tempo stesso completa, ma soprattutto alla trasparenza. Storicamente siamo particolarmente attenti a favorire un rapporto di lungo periodo con i clienti, puntando su una vasta gamma di alternative e costi equi: i risultati di quest’anno hanno premiato questo approccio, mostrando come il rapporto di fiducia costruito tra cliente e consulente favorisca lo sviluppo degli investimenti anche in contesti di mercato di non facile interpretazione.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete per il 2022?

Intendiamo mantenere un’attenzione elevata sull’importanza di una pianificazione corretta, e per farlo è indispensabile continuare a porre l’accento sul tema dell’educazione finanziaria. Suggeriamo ai nostri clienti di prendere in considerazione orizzonti di investimento a medio lungo termine, e in un contesto che vede da una parte il ritorno dell’inflazione e dall’altra la spinta dei governi per una transizione industriale nella direzione della sostenibilità, è fondamentale la comprensione dei meccanismi che guideranno l’economia globale nei prossimi anni. Penso per esempio all’interesse sempre maggiore da parte della clientela per gli investimenti Esg, oppure alle dinamiche demografiche che stanno innescando uno dei maggiori passaggi generazionali di ricchezza che siano mai avvenuti nella storia, mettendo ancora più in luce la necessità di supporto della clientela imprenditoriale nella gestione dei momenti di discontinuità aziendale. Il ruolo del consulente in queste aree di intervento è destinato ad aumentare, e una formazione di alto livello insieme all’accesso a un network di specialisti saranno indispensabili per permetterei ai consulenti di padroneggiare una gamma di servizi decisamente più ampia rispetto al passato.

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