Banca Generali a caccia di innovazione

Era il giugno del 2020 quando, in piena pandemia da Covid-19, Banca Generali lanciava sul mercato BG4Real, una piattaforma di soluzioni di investimento pensate per mettere in contatto economia reale e risparmio privato. Dopo 18 mesi, il progetto ha già finalizzato numerose operazioni di aumento di capitale, sostenendo i potenziali “unicorni italiani”. Di questo e molto altro parliamo oggi con Maria Ameli, Responsabile dell’ Equity Private Markets di Banca Generali.

 

D: Maria Ameli, sono passati ormai 18 mesi dal lancio del progetto BG4Real. Possiamo già tracciare un primo bilancio?

Si tratta di un bilancio sicuramente positivo dal nostro punto di vista. In questi mesi siamo riusciti a creare diverse interessanti opportunità di investimento per la nostra clientela private e contemporaneamente abbiamo contribuito concretamente a sostenere i progetti di sviluppo di realtà italiane dal grandissimo potenziale. Penso ad esempio a scale-up fortemente innovative come Treedom, Inxpect, Webidoo e SkinLabo e a realtà come Datrix che, anche sulla scia della nostra operazione, si è di recente imposta come una delle più belle storie di Borsa in epoca post pandemica.

 

D: Quali sono le peculiarità che guidano il vostro progetto di selezione delle aziende in cui investire? Guardate solo all’Italia o anche all’estero?

La modalità di selezione rappresenta una delle principali architravi del progetto BG4Real di Banca Generali. Fin dal momento del lancio dell’iniziativa, abbiamo creato un vero e proprioEecosistema che riunisce al suo interno centri di ricerca di eccellenza, fondi di venture capital top tier, aziende che strutturalmente investono in innovazione. È proprio dal dialogocon queste realtà che nascono le opportunità di investimento per la nostra clientela. Oggi la digitalizzazione e la tecnologiarappresentano la base imprescindibile per qualunque modello di business innovativo, ma noi non cerchiamo solo questo. Il nostro obiettivo è infatti quello di generare valore sostenendo storie di impresa che sposino anche la sostenibilità e il made in Italy. A livello geografico, il nostro progetto punta a promuovere il fare impresa italiano e pertanto guardiamo prevalentemente al nostro Paese, sempre mantenendo uno sguardo attendo verso l’estero alla ricerca di storie di impresa che possano dialogare con il nostro mercato. Selezioniamo quindi progetti internazionali che aiutino acreare nel nostro Paese circoli virtuosi a livello industriale: alcuni esempi? Gorillas, HeadSpace, Too Good to Go, Adore me e Nexar.

 

D: Dal punto di vista dell’impresa, qual è lo stato dell’arte per questo tipo di progetti?

Oggi l’Italia si trova davanti ad una impellente necessità di promuovere l’imprenditorialità giovanile che è l’unico strumento per includere le nuove generazioni nel mondo economico e lavorativo generando nuovo valore. Per questo riteniamo servano storie di successo e l’obiettivo di programmi come il nostro BG4Real deve essere proprio quello di sostenerle. Se guardiamo al confronto internazionale, i tempi sono ormai maturi per una maggiore penetrazione nel mercato degli investimenti di private equity e venture capital. Basti pensare alle molte operazioni a tripla cifra che abbiamo visto svilupparsi in questi ultimi anni negli Stati Uniti e in Europa. Personalmente, ritengo che queste debbano rappresentare un ulteriore stimolo alla crescita anche in Italia. In questo senso, un’operazione come quella di Datrix, che abbiamo sostenuto, può rappresentare un esempio a cui ispirarsi.

 

D: Dal punto di vista degli investitori, invece, quali sono le opportunità da progetti come il vostro BG4Real?

Per la clientela di Banca Generali il vantaggio da questo tipo di soluzioni è triplice. Innanzitutto, gli investimenti in mercati privati consentono di allocare una parte di portafoglio in strumenti maggiormente decorrelati dall’andamento dei mercati finanziari, elevando quindi il livello di diversificazione e tenendosi alla larga dalla volatilità che caratterizzerà le borse nei prossimi mesi sulla scia delle incertezze di una ripresa economica complicata. In secondo luogo, strumenti di questo tipo permettono di sfruttare il premio di illiquidità per intercettare rendimenti mediamente superiori soprattutto nel campo obbligazionario. Infine, in questa fase c’è un supporto agli investimenti in economia reale con agevolazioni fiscali che li rendono ancora più interessanti. Più in generale c’è poi un beneficio “morale” che è dato dal fatto di contribuire in maniera attiva al rilancio del tessuto economico italiano dopo un momento di forte crisi come quello generato dalla pandemia.

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